Di Lucrezia Belisario.

Un tema oggi  particolarmente significativo è il problema delle difficoltà e dei disagi dei minori, che restano, nella nostra società, non solo irrisolti, ma in gran parte ignorati.

Delicato è soprattutto il problema dei maltrattamenti sui minori, considerati soggetti deboli che non sono in grado di reagire o difendersi autonomamente. 

Diverse sono le forme di abuso che possono consistere in abusi fisici, sessuali, psicologici, qualsiasi comportamento volontario o involontario che impedisca la crescita armonica del minore e danneggi il suo sviluppo.

Con la parola minore ci si riferisce a qualsiasi persona compresa nella fascia di età che va dagli 0 ai 18 anni, tradizionalmente chiamata “età evolutiva”. Questo periodo della vita viene spesso considerato il ” più bello”, il “più spensierato”, ma non sempre è così. Vi sono , infatti, situazioni di vita reale in cui i minori vivono condizioni di disagio ; si pensi, a livello macrosociale allo sfruttamento del lavoro minorile e a livello microsociale, agli episodi di abuso da parte degli adulti nei confronti dei  bambini. 

Nel nostro Paese, i minori  vittime di maltrattamento sono quasi 6 milioni.

Il maltrattamento, sia esso fisico, sessuale o psicologico, è sempre qualcosa che turba seriamente e profondamente un minore; vi sono però condizioni che aggravano ancora di più la situazione e sono maggiormente pericolose per il bambino , per la sua crescita e il suo benessere fisico, psichico e sociale.  

Tra queste appunto il maltrattamento che avviene in famiglia, che da fenomeno puramente sociologico può trasformarsi  in un fenomeno penalmente rilevante. 

Nelle pieghe di una società spesso ignara di se stessa accadono fatti orribili: la violenza di un genitore frustrato che si scarica sul figlio impotente, oppure bambini violentati o sfruttati per scopi economici. 

Infatti, ad essere teatro di maltrattamenti per bambini e bambine è soprattutto l’ambiente che più di tutti dovrebbe garantire loro sicurezza e protezione: la casa. Se essa diventa luogo di maltrattamento , il minore perde ogni punto di riferimento e con esso la possibilità di crescere serenamente , maturare e crearsi un futuro. 

Un triste fenomeno , una conseguenza estrema e troppe volte drammatica di una situazione di disagio che coinvolge le figure genitoriali e il contesto familiare, ambientale e sociale, attribuito a diversi fattori di rischio:  fattori di rischio inerenti al minore, come una disabilità fisica , a condizioni sociali come disoccupazione , status socio-economico basso , o ai genitori che a loro volta sono stati maltrattati da bambini. 

Tuttavia ,nonostante  la mentalità sempre più diffusa che vuole affermare il rispetto del bambino e la sua inviolabilità non è comunque sufficiente a bandire del tutto i maltrattamenti e gli abusi sui minori. Nonostante la concezione dell’infanzia sia cambiata e oggi il fanciullo faccia parte della società a pieno titolo, godendo di diritti e cure particolari, purtroppo sussistono situazioni e casi di maltrattamenti e abusi nei confronti di bambini e adolescenti che minano lo sviluppo della loro personalità. 

La prevenzione dell’abuso deve essere inclusa in ogni servizio di assistenza sanitaria dei minori,  mediante l’educazione di genitori, e bambini e l’identificazione dei fattori di rischio. Purtroppo,  nonostante sempre più persone siano a conoscenza della sua diffusione, il maltrattamento infantile rimane ancora oggi un fenomeno nascosto, non denunciato , sottostimato e non adeguatamente studiato, e appare una sostanziale sottovalutazione del fenomeno da parte dell’ordinamento giuridico.

E’ quanto mai necessaria, in Italia, una riorganizzazione della giustizia minorile. Le criticità nel funzionamento della giustizia minorile si riflettono in una crisi del funzionamento dei servizi: il sistema della giustizia minorile in Italia costruisce la protezione del minore senza mettere al centro il bambino. 

Spesso, il danno maggiore che subisce il minore vittima del reato non è l’azione dannosa in quanto tale ma il senso di abbandono e solitudine che segue al reato stesso soprattutto nell’ambito del sistema giudiziario.

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Rubriche