Di Chiara Sabatini.

Molti dei ragazzi d’oggi preferiscono guardare la televisione piuttosto che uscire con i loro amici, perdendo la possibilità di socializzare, comunicare o instaurare nuove relazioni e confronti con persone della loro stessa età; infatti, statisticamente parlando, il tempo che i giovani dedicano a guardare la televisione è arrivato a livelli molto alti e preoccupanti.

Il problema è che la preoccupazione di questo fenomeno è ancora più accresciuta per colpa dei contenuti dei programmi più visti dai giovani, che non sono stimolanti, costruttivi, anche a livello culturale, o adeguati alla loro crescita, età e obiettivi, bensì propongono stereotipi di personaggi volgari, maleducati e molto poco intelligenti, come ad esempio quelli del grande fratello, temptation island oppure i concorrenti di uomini e donne.

Inoltre spesso questi programmi e personaggi, che frequentemente presentano scene volgari e pornografiche, vengono mandati in onda e visti anche da un pubblico pre-adolescenziale, non rispettando neanche l’orario della fascia protetta, un diritto televisivo imprescindibile. L’esempio che questi shows danno è pessimo!. Si trovano infatti messaggi e pubblicità che fanno pensare che nella vita basta ottenere popolarità attraverso scandali televisivi per fare soldi, dunque parliamo di un fenomeno di massa più che allarmante, considerando che il pubblico è di età molto giovane e facilmente flessibile. Il contatto con la realtà va continuamente perdendosi e se in questo modo i giovani si fanno male da soli, niente e nessuno può preludere che possono farlo anche ad altri, d’altronde la televisione è lo specchio della società e con i tempi che corrono, trasmettere la visione di questi programmi non è assolutamente producente.

La soluzione sarebbe mandare in onda programmi educativi, interessanti e conformi alla sana crescita del ragazzo\a, ma allo stesso tempo anche programmi divertenti e che fanno suscitare un sorriso. Tuttavia, dobbiamo tristemente affermare che molti dei giovani di oggi li abbiamo “persi” perché ormai coloro disposti a cambiare canale e a non guardare quella tipologia insana di programmi sono ben pochi, si sono quasi tutti conformati a questa scandalosa visione. Un altro dato negativo a tal proposito, è che la televisione oltre ad aver cambiato il nostro modo di pensare, ha cambiato anche quello comunicativo, arricchendo il parlato con termini che hanno modificato il senso del pudore, prima sicuramente più controllato. Siamo passati dal considerare scandalosa la messa in mostra dell’ombelico della Carrà negli anni settanta, al ritenere normale immagini del nudo… .

Comunque la speranza è l’ultima a morire, anche perché bisogna pensare anche alle generazioni future oltre che a risolvere il problema di quella di oggi. Dunque non arrendiamoci e lottiamo per una televisione più sana e producente, remando contro lo spietato bussiness e la guerra per la conquista dell’audience. Se nessuno mai fa niente, non ci sarà alcun cambiamento e la situazione rimarrà in uno status di apparente calma piatta ma di un reale sprofondamento verso l’abisso. Oltre che salvare la televisione, salveremo anche noi stessi.

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