Volo diretto Roma-patrie galere

di Nicola De Angelis.

Le carceri italiane sono diventate un tema molto gettonato negli ultimi tempi. Oggigiorno si parla continuamente di come i detenuti vivano in condizioni disumane, del continuo ingresso di criminali stranieri all’interno delle case circondariali italiane e del ritorno nelle patrie galere per i criminali stranieri. Le condizioni in cui sono costretti a stare i carcerati sono strettamente collegate a due grandi problemi: sovraffollamento e presenza di stranieri. Sempre più persone provenienti da altri paesi affollano le nostre carceri, secondo alcune stime si conta uno straniero ogni tre, dato molto significativo. Molti detenuti sono ancora in attesa di una sentenza in via definitiva, problema legato ai tempi burocratici quasi sempre molto lunghi della magistratura. Le condizioni di vita all’interno delle case circondariali ha raggiunto dei livelli al limite del disumano, in una cella si dorme e mangia vicino ai servizi igienici il più delle volte non funzionanti, docce quasi completamenti assenti. Nelle stesse celle convivono persone di nazionalità diversa, elemento che porta a continue liti o addirittura a gesti estremi come il suicidio. Quando vengono arrestati molti stranieri preferiscono essere processati e scontare la pena qui in Italia, il motivo è molto semplice: qui le leggi applicate sono più tenue e vengono offerti molti benefici. Questa storia deve finire, in tutta Italia le carceri sono stracolmi di queste persone che vogliono rimanere solo perché nel loro paese le pene sono molto più severe ed oserei dire giuste. Se una persona si trova in carcere il 99% delle volte è colpevole di un reato e quindi è giusto che paghi scontando la propria pena in carcere. Ormai da un po’ di tempo i detenuti stanno chiedendo sempre più diritti come ad esempio colloqui più lunghi e senza la super visione della polizia penitenziaria. Questi colloqui avvengono con i proprio coniugi in luoghi predisposti dove possiamo dire non si scambiano solamente due chiacchiere. Solamente in Italia avvengono queste cose fuori dal comune, questi diritti “extra” fuori dall’Italia non ci sono, in nessun altro carcere si può usufruire una volta al mese di questo privilegio. L’abbondanza di stranieri non è sinonimo di maggior propensione alla criminalità da parte di quest’ultimi, il più delle volte essi vengono colti senza un regolare permesso di soggiorno o immischiati nello spaccio di piccole dose di stupefacenti . Questi  reati il più delle volte sono sanzionati con una reclusione di massimo sei mesi  o in caso di irregolare presenza sul suolo italiano vengono puniti con l’espulsione ed il rimpatrio immediato.  Diversamente invece accade per coloro che compiono un reato molto più grave, prima di poter arrivare nelle patrie galere devono possedere alcuni requisiti tali da consentire il trasferimento nei propri paesi d’origine. Finalmente questo processo sta prendendo forma e molti detenuti sconteranno la pena dove sono nati, senza alcun tipo di aiuto o diritto “extra”. Simbolico il caso di 13 detenuti romeni accusati dalla magistratura di Roma per violenza sessuale, omicidio, rapina, ricettazione e induzione alla prostituzione. Finalmente questo piano varato dal Viminale sta prendendo forma e ci si augura che sia l’inizio di una lunga serie di rimpatri. Ovviamente questo processo e i problemi, di sovraffollamento e condizioni disumane, all’interno dei nostri penitenziari avviene anche per le donne. Il carcere in Italia non può essere un albergo a 5 stelle dove si hanno tutti i diritti che si vuole ma allo stesso tempo si dovrebbero sistemare molte cose all’interno. È vero che se una persona si trova in detenzione sicuramente qualcosa di sbagliato ha fatto ma non è giusto che scontino la propria pena al limite del disumano.

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