Di Fabio Panfili.

Con milioni di fumatori in tutto il mondo, miliardi di sigarette prodotte ogni anno e altrettanti mozziconi gettati in terra, una grande varietà di brand e diverse tipologie (sigari, sigarette, tabacco trinciato, tabacco da fiuto ecc…), il tabacco è molto probabilmente la droga più utilizzata da un paio di secoli a questa parte e, forse, soprattutto oggi in moltissimi paesi.

Giovanissimi attratti da questa stecchina fumante che gli adulti aspirano e che sembra far diventare più grandi, giovani che poi crescendo rimangono ammaliati dal vortice che il fumare crea e ne rimangono incastrati, nella maggior parte dei casi per molta della loro vita se non tutta; i morti ogni anno si contano a decine di migliaia in ogni paese.In Italia, solo l’anno scorso, sono decedute 83 mila persone.

Oltre il 35% di questi decessi si stima sia fra persone di età comprese fra i 35 e i 65 anni. Sono state scritte negli anni tantissime statistiche su svariatissimi fattori riguardo la dipendenza, chi le fuma e le loro fasce di età, la difficile disintossicazione e molti altri fattori che potrebbero riempire un’intera biblioteca. Vi basta sapere che nel Mondo, secondo L’OMS, in un anno muoiono circa 7 milioni di persone. Sempre secondo l’Organizzazione della Sanità nel 2016 il 20% della popolazione mondiale fumava, nel 2000 il 27% invece.

I danni causati dal fumo sono molteplici, e molti ve li sarete già sentiti elencare svariate volte, ma, non contando danni a gengive, denti, alle mucose, all’alito particolarmente sgradevole, bisogna ricordare i gravi danni a carico dell’apparato respiratorio, e dei polmoni in particolare, come alle gengive e alla faringe, la parte iniziale della gola, oggetto nell’80% dei casi di forme di cancro . Tutto questo dipende anche dalla durata e dalla modalità di esposizione al fumo di sigaretta ed anche alle dosi assunte. La pelle col tempo subisce numerosi danni con un suo invecchiamento precoce, dato che il fumo toglie in pratica ossigeno alla pelle dandole quel suo caratteristico colore opaco e spento ed ovviamente anche le consuete rughe che si formano necessariamente intorno alla bocca che assumono la forma di quando si aspira il fumo. Anche gusto e olfatto vengono intaccati permanentemente.

Questa non è una droga, dato che tutte le droghe, in forma pura ed assunte in modalità ed in dosi adeguate hanno dei benefici; questo è vero e proprio veleno.

E’ un vizio inutile e, a mio avviso, facilmente evitabile. Le istituzioni italiane hanno da qualche anno organizzato campagne informative anti-fumo, anche se le sigarette rimangono monopolio di Stato. Una delle ultime di queste campagne vedeva protagonista Nino Frassica che girava in motorino a dire “ma che sei scemo?!” ad ognuno che vedeva accendersi una sigaretta.

Consiglio, a chi volesse smettere di fumare, di comprendere che oltre che fisica la dipendenza è psicologica. Bisogna sconfiggere l’origine della dipendenza psicologica in primis; molti che hanno smesso affermano di essersi resi conto che ciò che mancava loro quando non fumavano non era tanto il tabacco quanto il gesto, l’azione stessa di portarsi la sigaretta alle labbra per poi aspirare.

Non bisogna sperare tanto su una campagna o su trattamenti medici, anche se possono essere funzionali. La risposta si trova dentro ognuno.

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