Di Gabriele Dominici.

Se ne va, in silenzio, il Mago di Meda, Mino Favini, gran talent scout che ha lavorato per l’Atalanta fino al 2015, legando al suo nome, il nome di tantissimi talenti italiani.

Grazie a Favini, poco conosciuto ai media ma, nel suo ruolo, uno dei più stimati in Europa, la società bergamasca è diventata, secondo una classifica stilata dal centro studi di Coverciano, possiede il migliore settore giovanile d’Italia e il sesto in Europa, dietro a Real MadridBarcellona e tre squadre francesi.

Il settore giovanile dell’Atalanta della gestione Favini dal 1991 al 2014, può vantare ben 17 trofei nazionali, non a caso quindi da qui sono emersi talenti, che hanno giocato in top club e che hanno raggiunto il traguardo della nazionale, e comunque una serie di giocatori che hanno militato in squadre di Serie A.

Se ne va lasciando una grande eredità, quello definito oggi “modello Atalanta”, una vera e propria filosofia, la più radicata in Italia, qui i giovani talenti seguono un percorso che inizia dal settore giovanile e che trova la sua massima espressione nella prima squadra, dove allenatori che abbracciano questa filosofia permettono alle giovani promesse di esordire nella massima serie, senza pressioni e senza condizionamenti.

Anche la scelta dell’allenatore della prima squadra deve essere quindi indirizzata secondo questa filosofia bergamasca, un allenatore capace di motivare i ragazzi e gestirli come giocatori e come uomini , riuscendo a cogliere il momento giusto per il grande passo. Chi non meglio di Gian Piero Gasperini, che grazie a questa formula che ad oggi sembra vincente, è riuscito a portare l’Atalanta a grandi livelli e nel contempo a sfornare talenti dando una svolta positiva alla sua carriera d’allenatore che fino ad oggi non lo aveva premiato nonostante le sue grandi qualità di uomo ed allenatore.

Grazie all’energia e alla voglia di emergere di questi ragazzi, animati soprattutto dal desiderio di divertirsi, accompagnati anche da giocatori che ragazzi non sono più e sostenuti da un presidente-tifoso, figura rara nel panorama calcistico di oggi, Antonio Percassi, l’Atalanta esprime il miglior calcio, ricco di tecnica e tattica ma fondamentalmente di grande espressione atletica e fisica.

I calciatori ed allenatore credono in un calcio sano fatto di sacrifici e costante impegno, che conduce certamente a grandi soddisfazioni ma soprattutto anche a risultati inaspettati, come la conquista della finale di Coppa Italia che i bergamaschi andranno a giocare a Roma contro la Lazio il 15 Maggio e, perché no, a credere di poter alzare al cielo il trofeo; aldilà della coppa, non dimentichiamo, che la squadra di Gian Piero Gasperini è ancora in corsa per un posto in Champions League, e se fosse per il gioco sicuramente è la favorita.

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