Di Nicola De Angelis.

Un vasto incendio è divampato nella discarica abusiva, zona Collatino, alla periferia est di Roma. Ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di mala gestione e soprattutto di non curanza da parte del Comune. L’area della discarica era stata posta sotto sequestro lo scorso 2 febbraio dalle autorità incaricate, ma questo non ha di certo spaventato coloro che preferivano buttare la propriaspazzatura o ancor peggio, alcune parti di elettrodomestici altamente inquinanti in quell’immensa discarica. I cittadini residenti della zona più volte avevano denunciato al comune la situazione di pericolo ed il degrado che cresceva a dismisura, ma com’è avvenuto in molte altre occasione e soprattutto come è più semplice fare, il comune e chi di dovere ha preferito non dare peso alle lamentele dei cittadini. Dopo le continue denunce è arrivata la giustizia fai da te. Qualcuno, secondo gli inquirenti, avrebbe deciso di appiccare il fuoco all’interno della discarica. Fortunatamente non ci sono stati feriti ma le fiamme sono arrivate fino alla vicina centrale elettrica, le quali avrebbero bruciato dei fili dell’alta tensione. Senza considerare l’odore acre e la nube che si è scaturita dopo l’incendio. La discarica veniva soprattutto utilizzata dai nomadi presenti nel campo li vicino, dove veniva gettata qualsiasi cosa.

La domanda che i residenti della zona si fanno è: perché il comune non è intervenuto prima?. Questo incendio si poteva benissimo evitare, da quando la discarica è stata messa sotto sequestro fino al giorno dell’incendio di tempo né passato ma nessuno si è mai visto lì da quelle parti. Non è mai stata fatta nessuna bonifica, mentre i cittadini più volte denunciavano questo degrado, l’immondizia e la vegetazione aumentavano in modo esponenziale. Grazie anche alla vasta vegetazione incolta e soprattutto secca da lì a poco il fuoco ha preso il sopravvento su tutto ciò che incontrava sulla propria strada, lasciando dietro di se solo fumo e cenere. Lo scopo principale del Comune è il buon il funzionamento del territorio, ma soprattutto il benessere dei propri cittadini. Ormai questo non accade più da anni, l’unica cosa importante è che alla fine del mese si vede accredito lo stipendio sul proprio conto in banca, poi tutto quello che succede va in secondo piano. Il campo nomadi vicino la discarica più volte era stato segnalato come potenzialmente pericolo e fonte d’inquinamento, ma nessuno si è mai preso la briga di farlo rimuovere e trasferire le persone che vivono lì dentro in luoghi più adatti. Roma sta cadendo a pezzi e nessuno fa qualcosa per evitarlo, questi eventi ne sono la dimostrazione. I cittadini romani sono stanchi di vedere la loro città cadere a pezzi per colpa di istituzioni che non funzionano come dovrebbero, sono stanchi di non essere ascoltati, sono stanchi del continuo degrado che li circonda. L’incendio divampato nella periferia est di Roma è un gesto che rispecchia perfettamente questo malessere generale. L’unico modo per fermare questa giustizia fai da te è quella di rimboccarsi le maniche e aiutare il proprio territorio, far sentire il cittadino romano parte attiva della propria città.

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