Di Eleonora Giusti.
Roma, caput mundi, la città dalle mille meraviglie che fa innamorare chi passeggia tra le sue vie, dei profumi, dei colori e delle persone della città…ma questa è solo una faccia della medaglia, la più nota in tutto il mondo. A vedere l’altra parte sono i romani, quelli che vivono in periferia, coloro, davanti ai quali, vive la criminalità e il degrado, lasciati a piede libero dalla legge stessa che come sempre, sembra non vedere. Si sa “occhio non vede, cuore non duole”, sicuramente sarà stato il motto del Campidoglio per moltissimi anni, ma adesso è necessario intervenire, in quanto criminalità e degrado non si trovano più nell’ombra del Colosseo, tanto che nei quartieri più esposti a tale fenomeno, in molti sono costretti al “coprifuoco”…i romani non si sentono più al sicuro! Quando si parla di tale visione di Roma, si pensa subito ai quartieri più malfamati, quali San Basilio, Tor Bella Monaca fino a Ponte di Nona; queste sono zone della città in cui è presente un’alta concentrazione di criminalità organizzata; uno dei clan più noti è quello dei Casamonica, ma in realtà sono numerosi quelli che poi si trovano al comando di altre famiglie criminali del quartiere. Riferendosi a tale realtà, subito si pensa a spaccio di droga o giri da cui è meglio stare lontano, ma sfortunatamente vi è un altra forma, molto diffusa in queste zone di degrado e criminalità, ovvero le discariche abusive e roghi tossici, che molto spesso si trovano vicino a campi rom; un fenomeno“che desta allarme e genera, davanti ad una inerzia e rimpallo di responsabilità dei vari livelli decisionali delle istituzioni, sentimenti di delusione, rabbia e indignazione” e sopratutto va a nuocere alle zone circostanti della città, attraverso i fumi tossici. Come si dice ” tutte le strade portano a Roma”…e a percorrerne una di queste è stata, non solo la criminalità di origine est europea, ma anche quella orientale. Ebbene si, basta spostarsi di alcune fermate sulla linea della Metro A di Roma, per arrivare a Vittorio Emanuele, la nota China Town della Capitale, ed accorgersi che tutti i cartelli nei negozi sono scritti con ideogrammi cinesi! Esiste infatti una vera e propria “mafia cinese” spesso segnalata per racket o produzione di merce illegale o taroccata. Sicuramente bisognerebbe aggiungere alle guide della città quei curiosissimi negozi, molto grandi e aperti da moltissimo tempo, con la stessa sedia di plastica ad un prezzo improponibile ,che nessuno comprerebbe mai (come tutto il resto dei prodotti in “vendita”) messa all’entrata del negozio da anni, davanti al quale vi sono Mercedes e BMW. Altra nota dolente è la Roma a luci rosse, sulle strade secondarie della città. Al contrario dell’amministrazione romana, la prostituzione è molto organizzata; il territorio è infatti è suddiviso a seconda della nazionalità delle prostitute. Questo è un fenomeno che a differenza dei precedenti è diverso dagli altri; viene visto con superficialità, come un servizio finalizzato alla soddisfazione di bisogni, ma in realtà dietro vi è molto di più…criminalità organizzata, abusi che molto spesso diventano omicidi…ma nuovamente la legge continua a chiudere un occhio di fronte a questa realtà. Ci troviamo di fronte a fenomeni che non sono risolvibili attraverso associazioni di cittadini volontari, non si parla di buche, monnezza o erbacce ma di un qualcosa molto più grande di noi, di cui il potere stesso abusa, cercando di infangarlo con proibizionismo e cecità.