Luca De Lellis. È la notte di Champions, quella in cui le stelle più luminose brillano sempre.Bene Juve malissimo l’Atalanta, a dimostrazione che un conto è fare bene in Campionato ma in Europa le cose cambiano; Gasperini tra inesperienza ed errori ha sbagliato molto, più della sua squadra in campo.

All’Allianz Stadium di Torino a luccicare è la stella col numero 10 sulle spalle: Paulo Dybala. La “Joya”, in soli due minuti, regala 3 punti alla Juve con una splendida doppietta personale, tanto sofferti quanto importanti. Tuttavia, è evidente che per i ragazzi di Sarri deve suonare il famoso “campanello d’allarme” per un primo tempo giocato a ritmi molto lenti, quasi in maniera svogliata e che rischiava di compromettere il passaggio del turno. In questa competizione tutte le partite richiedono un approccio mentale adeguato.

Bene tutte le altre pretendenti alla vittoria finale: l’Atletico Madrid (stesso girone della Juventus) vince contro il Bayer Leverkusen col suo marchio di fabbrica, senza esprimere un gioco spumeggiante, ma in modo cinico ed efficace. Passando all’altra sponda di Madrid si registra la prima e fondamentale vittoria del Real in Champions, che, contro il Galatasaray, dimostra di non aver ancora superato i problemi di inizio stagione, ma almeno muove una classifica fin qui disastrosa. Nello stesso gruppo il PSG, del non troppo rimpianto ex interista Mauro Icardi (doppietta per lui), stravince contro il malcapitato Brugge, blindando così il passaggio agli ottavi di finale. Il Bayern di Monaco riesce a venire a capo dell’Olympiacos solo nel secondo tempo, dopo essere andato anche sotto nel primo. Purtroppo, sono da evidenziare gli scontri tra le due tifoserie nella stessa partita, ma di Youth League (Champions League delle squadre giovanili), che hanno portato al ferimento di 4 persone. Anche il Tottenham, finalista lo scorso anno, cerca di superare le enormi difficoltà riscontrate in questo inizio di stagione, rifilando un netto 5-0 alla Stella Rossa.

Tornando alle italiane impegnate questa sera, il 5-1 imposto dal Manchester City ai danni dell’Atalanta, maschera un primo tempo giocato ad armi pari da parte della Dea contro una squadra molto più dotata tecnicamente e in termini di esperienza internazionale. La classifica dice ancora zero per i bergamaschi alla voce dei punti, ma non era certo questa la partita in cui bisognava conquistarne; il rammarico, se di questo si può parlare alla prima partecipazione della storia in questo torneo della rivelazione assoluta della scorsa Serie A, riguarda le due partite precedenti.

È stata una grande notte, è stata la notte dei campioni.

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