Alessio Rotondo. La politica italiana è piena di ritorni di fiamma e cambi di casacca , ma l’uomo dei mille ritorni è solo lui, Matteo Renzi. L’ex Presidente del consiglio è il politico che più volte ha minacciato l’abbandono della politica, senza mai, effettivamente, fare un passo indietro. Il potere logora chi non lo ha? Forse si, ma Matteo Renzi sembra inseguire più che il potere, la possibilità di essere il “primus inter pares”, di essere colui che dà le carte e che inevitabilmente, regge le sorti del gioco. Il senatore dopo alcuni mesi passati in sordina, prima ha stretto la mano a Beppe Grillo per intavolare in governo giallo-rosso, poi ha tirato via le carte in tavola, creando un nuovo partito (Italia Viva).
Con un colpo di coda, il “senatore di Firenze” ha ottenuto, nuovamente, la sua centralità. Il governo italiano che dipende esclusivamente dal parlamento, che ne controlla l’operato, è costretto ancora una volta ad essere ostaggio di un solo politico. Niente Lega , niente Pd o cinque stelle, il governo italiano è retto solamente da un uomo, quello stesso uomo che avrebbe abbandonato la politica dopo il referendum per l’abolizione del senato e che oggi, non solo è di nuovo al centro del nuovo governo, ma ne determina vita e morte, fregandosene della rappresentanza parlamentare, simbolo della nostra democrazia.

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