Luca De Lellis. Quando, il 14 maggio dello scorso anno, Mancini fu nominato CT della Nazionale molti sorsero il naso: avrebbero preferito un ritorno di Conte o, addirittura, premevano per l’insediamento di un mito del calcio italiano come Carlo Ancelotti. Eppure, ad un anno e mezzo di distanza, ci troviamo qui a celebrare una delle squadre più giovani e divertenti del panorama internazionale, che ha conquistato l’accesso alla fase finale dell’Europeo senza pareggiare neanche una partita. Anche gli scettici, ora, sono costretti ad ammettere di aver commesso un errore di valutazione. Quella che doveva essere una terza scelta, si é rivelata forse, per il tipo di gruppo a disposizione, la più azzeccata. Non era per nulla facile ricostruire dalle macerie di quella nefasta notte di San Siro contro la Svezia ma, il tecnico di Jesi, é stato tanto bravo quanto fortunato nel poter disporre di una delle migliori generazioni calcistiche del nostro paese degli ultimi 20 anni. Quando hai questo patrimonio in mano, devi saper sfruttarlo al meglio. Sarà quindi a luglio del prossimo anno che si potrà giudicare Roberto Mancini come un fenomeno, se raggiungerà un determinato traguardo, o se rimarrà solamente, come in questo momento, un fenomenale colpo di fortuna.

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