Di Francesca Sofia Rizzo. Il Museo di Roma a Palazzo Braschi ospiterà, fino al 15 marzo 2020, la mostra dedicata allo scultore Antonio Canova e al suo legame con la città di Roma, dove trascorse buona parte della sua vita e produsse i suoi maggiori capolavori. La mostra ha avuto sin da subito un enorme successo: 10 mila biglietti staccati solo nei primi 9 giorni.
Canova, nato a Possagno nel 1757, è il principale esponente del neoclassicismo italiano, e segue esemplarmente l’ideale di ”quieta grandezza e nobile semplicità”, teorizzato dall’archeologo tedesco J.J.Winckelmann. Per Canova l’arte doveva tornare a raffigurare il bello ideale: il valore supremo per un uomo che non prese mai una posizione politica, non per avere benefici dal governante di turno, ma perché egli si riteneva al servizio solo dell’arte. In un periodo piuttosto turbolento per la storia di Roma, Canova vide l’arrivo delle truppe napoleoniche, le quali saccheggiarono moltissime delle opere conservate nella città; il recupero di queste avvenne solo dopo il Congresso di Vienna, sotto la supervisione dello stesso Canova, incaricato dallo Stato Pontificio.
Il percorso di visita è diviso in 13 sezioni, che permettono di seguire la maturazione dell’arte di Canova e di viaggiare attraverso il suo processo artistico, attraverso la presenza di disegni, bozzetti, gessi, modellini. Va ricordato, tuttavia, che delle 170 opere presenti, non tutte sono del Canova.
La mostra è affascinante e ha come punto di forza un allestimento che permette di immergersi nell’ambiente culturale dell’epoca. Ma proprio per questo motivo molte delle opere esposte sono dipinti di artisti a lui contemporanei, e le sue sculture in marmo candido e levigato cui siamo abituati ad associarlo sono ben poche. Ad ogni modo, vale la pena andarci, anche per la valorizzazione che l’allestimento delle sale permette: stanze buie e sapientemente illuminate per focalizzare tutta l’attenzione sulle sculture, specchi e pedane rotanti che permettono di apprezzare le opere a 360 gradi.
Al termine del percorso, è possibile proseguire autonomamente la ”caccia” alle opere dell’artista veneto sparse in giro per Roma. Da non perdere il monumento funebre di Clemente XIV, nella Chiesa dei Santi Apostoli; Paolina Borghese come Venere vincitrice, all’interno della Galleria Borghese; Ercole e Lica, nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna.
Informazioni utili
Orari di apertura: tutti i giorni, ore 10.00-19.00 / tutti i sabati e le domeniche di novembre orario di apertura prolungato fino alle ore 22.00
Biglietto (solo mostra): € 13,00 intero / € 11,00 ridotto (anche per i cittadini europei fino a 25 anni di età) / € 4,00 audioguida della mostra