Di Alessandro Duca. Sono diversi anni che il cavallino non corre più fiero e veloce come un tempo, corre piano, intimorito dagli altri e a volte sbilenco, inciampando sulle sue stesse zampe. Questa è la situazione in casa Ferrari che, soprattutto da quando è iniziata l’era delle monoposto “ibride” ha perso la strada gloriosa di un tempo dove, ll colore rosso, in pista, faceva da padrone in tutto il mondo. Un’ altra stagione è finita ed è tempo di bilanci; già i bilanci, quelli che senza peli sulla lingua ci mostrano la situazione com’è; ebbene i bilanci per quanto riguarda più in generale la casa automobilistica Ferrari sono ottimi, testimoniati dai guadagni che crescono di anno in anno e con la produzione di vetture, che nonostante costose e di nicchia, non accennano a calare. Situazione economica stabile quindi, elemento fondamentale per far correre le proprie vetture; basti pensare che la Ferrari incassa più di 72 milioni di dollari all’anno, più tutti i proventi che la casa modenese mette di tasca propria. In un mondo dove il denaro fa da padrone i risultati in pista della Ferrari dovrebbe essere quindi ottimi, ma ritornando alla questione bilanci, quelli de reparto F1, però, non sono positivi. Piloti top (con annessi stipendi faraonici), budget mostruoso, esperienza a non finire (la F1 è nata con la Ferrari), ingegneri e progettisti di competenza; nonostante tutto ciò quest’anno abbiamo visto una Monoposto (tra l’altro celebrativa per i 90 anni della casa), lenta in curva, inaffidabile e con continui problemi alle gomme. Ormai sembra che le corse siano diventate un elemento secondario, una passerella per attirare ricchi appassionati che poi comprano le vetture stradali. Sembra che si sia dimenticato che lo spirito di questo marchio sono e dovrebbero essere le corse. Ma gli elementi per ripartire ci sono tutti, non prima però di aver risolto la gestione dei due piloti Leclerc-Vettel, la messa a punto di pit stop più veloci e affidabile (prendere esempio dall Red Bull) e una maggiore tattica di gara; da “recuperare” è poi il talento del quattro volte campione del mondo Vettel, che ha alternato episodi da grande campione qual’è (pochi) ad altri dove ha commesso errori banali che un campione della sua statura non può e non deve permettersi. Per ripartire bisognerà puntare quindi sul talento made in Ferrari Leclerc, che ha già dimostrato di essere un grande poter lottare per il titolo; si deve puntare sullo spirito di squadra, che quest’anno a fronte di batoste, sconfitte e figuracce non si è mai affievolito; ma sopratutto si DEVE puntare sulla vittoria a Monza di quest’anno, che ha dimostrato come la casa italiana possieda un tifo e un amore che non ha nulla a che invidiare alle più famose squadre di calcio, che quindi una vittoria della Ferrari equivale alla vittoria di una nazione intera e non solo.Con la fine del mondiale ci sarà la possibilità di riordinare le idee e lavorare duramente per riportare un ormai stregato titolo a Maranello, in attesa della riforma del 2021, a noi tifosi non resta che sognare , con la speranza di rivedere un tricolore conquistare la vetta.
- Autore dell'articolo:Marco Palma
- Articolo pubblicato:7 Dicembre 2019
- Categoria dell'articolo:Sport