Di Alessandro Duca. Regna il silenzio, l’asfalto è pulito e gli spalti sono vuoti; la concitazione e l’adrenalina lasciano spazio alla tranquillità. Anche in questo 2019 si è conclusa una stagione di motori, con i piloti della massima serie del motociclismo che levano casco e tuta per rilassarsi e affrontare al meglio il 2020. È tempo dunque di bilanci, tra (le solite) conferme e qualche gradita sorpresa.
Anche quest’anno il titolo è andato al piccolo terribile alieno spagnolo Marc Marquez che, complice anche una moto Honda sempre in forma e prestante, spesso, lo si è visto passeggiare sul circuito andando in fuga già dai primi giri senza più essere ripreso.
L’unico quest’anno  in grado  quantomeno di tentare di ledere la leadership del numero 93 è stato il nostro Andrea Dovizioso,  con un secondo posto nel Motomondiale che dice tanto, rendendo noi italiani ancora più orgogliosi, dal momento che l’Emiliano “cavalca” un altrettanto italianissima Ducati, in gran rispolvero, rispetto ai tempi bui di qualche anno fa. Ma si sa, Dovi è ormai un pilota “navigato”, che gioca anche sul fattore esperienza. Come si può allora non meravigliarsi di Fabio Quartararo, che nonostante senza esperienza, lotta e diverte andando ad infastidire tutti i big, sfiorando più volte il colpaccio.
Gran mondiale anche per Maverick Vinales , che risolleva, almeno in parte, la situazione in casa Yamaha, con ben due gran premi vinti.
Altra sorpresa è quella di Alex Rins, che in sella alla giapponese Suzuki, quando non va fuori pista dimostra di valere non poco. Quello di Jack Miller è un capitolo a parte; capace di divertire il pubblico, corre con irruenza e libertà, che nel team satellite di Ducati non manca; sarà sicuro protagonista dei prossimi mercati piloti. Un poco deludente è la situazione degli italiani; a parte Dovizioso, già menzionato, gli altri piloti, complici anche la giovane età e situazione complicate nei team, non brillano, trovandosi molto spesso in difficoltà, fatto che se dovremmo riassumere le loro prestazioni in un voto sarebbe di appena sufficienza; a deludere più bei tutti è Andrea Iannone, che sembra avere momentaneamente smarrito il talento dimostrato anni addietro.
Storia a parte è quella del dottore, che vive una delle peggiori stagioni da quando gareggia. Complice una moto non troppo brillante, la domanda che a tutti sorge è: sarà un calo per colpa della carta d’identità o della sua Yamaha? Forse tutti e due, ma Vale sembra intenzionato a correre ancora e  anche se questo anno è da bocciare, il prossimo chissà…
Chi si è “arreso” è stato invece uno dei piloti più titolati degli ultimi anni: Jorge Lorenzo. Complici gli infortuni e e probabilmente una convinzione mentale venuta meno, lo spagnolo ha deciso di appendere il casco al chiodo, tra il rimpianto dei numerosi tifosi che lo stimano. Un anno ricco di emozioni dunque, che solo il brivido del motociclismo sa regalare, un brivido che tra qualche mese sarà di nuovo presente tra tutti gli appassionati. Il silenzio sulle piste durerà poco.

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