Di Sara Condrò. Sarà la Juventus di Sarri ad accedere alla semifinale di Coppa Italia dopo aver battuto con un sonoro 3-1 la Roma di Paulo Fonseca nei quarti di finale: vittoria strameritata ed ennesima figuraccia giallorossa, le cui colpe ormai gravi ed evidenti risiedono nella proprietà anzitutto, poi nell’allenatore che ha fiducia solo in alcuni giocatori e non in altri, per cui ne consegue una panchina peggio che una coperta corta; ma anche colpe di molti giocatori che con ingaggi faraonici decidono di volta in volta quanto giocare e quanto risparmiarsi. Così non si va lontano, si illudono i tifosi e si precipita sempre più una situazione tra il drammatico, il ridicolo e il mortificante

Ad accogliere le due squadre è l’atmosfera caldissima di uno Stadium quasi sold out che per tutti i 90 minuti di gioco non ha mai smesso di farsi sentire, particolarmente in favore della squadra di casa, ad eccezione di alcuni momenti in cui il settore ospiti ha tentato di imporsi con i quasi 1000 tifosi a riempirlo.

Così come il tifo, anche la partita è stata quasi interamente dominata dai bianconeri che, già dai primi minuti non hanno concesso nulla agli avversari, dominando con un 3-0 che sembra aver già chiuso la partita. Si riaprono nei primi minuti del secondo tempo le speranze della Roma con un autogol del portiere bianconero, e con un clamoroso errore dell’attaccante della Roma che colpisce il palo. Qualche mossa tattica di Fonseca e qualche altro tentativo dei giocatori giallorossi non riescono comunque ad impensierire la squadra di casa che trascina il risultato di 3-1 fino al fischio finale. Un risultato schiacciante che evidenzia a caratteri cubitali le differenze tra le due squadre, differenze che giustificano in parte la supremazia bianconera in Italia negli ultimi anni. Prima fra tutte, e di fondamentale importanza è l’ampiezza e la varietà della rosa di Sarri composta da 21 giocatori tutti di livello altissimo, che permettono all’allenatore di concedere turni di riposo spesso necessari ai suoi: prendiamo come esempio il caso di Dybala che ha lasciato tutti sorpresi nel trovarlo seduto in panchina questa sera. In secondo luogo, grazie anche al suo allenatore, la Vecchia Signora ha mostrato questa sera, come ogni volta che scende in campo, la fame di vittoria, rendendosi ancora pericolosa nonostante il largo vantaggio imposto sugli avversari.

Dall’altro lato invece troviamo una Roma spenta, forse stanca, che solo nella ripresa ha avuto le forze di riaccendersi nonostante non abbia comunque sfruttato le occasioni create. Minati dalla “maledizione infortuni” Fonseca non ha avuto molte mosse tattiche a disposizione, e la sua squadra non ha proposto stasera il suo miglior gioco. Non si può non evidenziare dalla prestazione odierna quanto la Roma abbia sofferto l’assenza di Dzeko, espulso per questa giornata, e quella di Zaniolo che purtroppo dovrà essere “tamponata” ancora per lunghi mesi a causa dell’infortunio del giovane. Tanti gli errori in campo e debole la mentalità dell’undici giallorosso che nel fine settimana dovrà affrontare la Lazio nel derby, partita importante anche ai fini della classifica. Altra nota negativa per la squadra capitolina l’infortunio di Diawara, costretto nel secondo tempo a lasciare il campo per un problema al ginocchio, con la speranza che non si tratti di qualcosa di grave.

Totalmente meritato dunque il passaggio del turno della Juventus che dovrà scontrare alle semifinali una tra Milan e Torino, mentre per la Roma un amaro viaggio di ritorno con la testa già rivolta al derby.

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