Di Francesca Sofia Rizzo. E’ ufficiale. Il Regno Unito uscirà dall’Unione Europea il 31 gennaio 2020, dopo anni di negoziazioni e richieste di ulteriori referendum da quella parte di popolazione, specialmente i giovani, che vedeva nell’UE un’opportunità, piuttosto che una matrigna cattiva. Ma questa non è la conclusione di un processo, bensì solo l’inizio. Passerà ancora del tempo prima che il Regno Unito si sganci definitivamente, e dal primo febbraio inizierà un periodo di transizione in cui dovranno essere definite le nuove direttive: durerà quasi un anno, fino al 31 dicembre 2020.

Nel frattempo, cosa cambierà per chi vuole raggiungere il Regno Unito, per svago, lavoro o istruzione? Al momento, nulla. Difatti, per tutto il periodo di transizione, non ci saranno modifiche alla libertà di muoversi di coloro che sono cittadini europei.

Le cose cambieranno dal prossimo anno, ma le date e i dettagli sono ancora da definire. Perciò, a chi ha in programma di recarsi in Gran Bretagna nei prossimi mesi, è consigliabile rimanere costantemente aggiornati su eventuali nuovi sviluppi.

Documenti
Le cose cambieranno nel 2021, a cominciare dalla necessità del visto elettronico, ottenibile tramite una procedura online, per tutti i cittadini Ue che desiderino recarsi in UK. Con il visto turistico in tasca, ci si può fermare nel paese per non più di 3 mesi; oltre questo limite, sarà necessario un visto di lavoro.

Inoltre, per ottenere il visto elettronico, sarà necessario disporre di un passaporto, che sarà richiesto alla dogana: uno spazio per lo più sconosciuto per chi è nato e cresciuto nello spazio Schengen.

Lavorare in UK

Il Regno Unito stabilirà regole differenti per lavoratori qualificati e non qualificati: lo scopo è attrarre maggiormente i primi a scapito dei secondi. Medici, ricercatori o docenti, saranno agevolati nell’ottenere visti di medio-lunga durata (5 anni), per poi poter richiedere la residenza.
Più complesso sarà il percorso per tutti coloro che si recano in UK iniziando a lavorare come baristi, camerieri o pizzaioli: per tutti i lavoratori non qualificati sarà necessario partire avendo già un contratto di lavoro assicurato.

Erasmus
Innanzitutto, per tutto il 2020, il programma europeo di scambio universitario rimarrà in vigore anche nel Regno Unito. Successivamente, è molto probabile che verrà mantenuta una forma di collaborazione con il programma Erasmus+, a cui peraltro partecipano già oggi diversi paesi al di fuori dall’Unione Europea. E’ inutile perciò alimentare psicosi inutili su cosa non è ancora stato stabilito.

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