Di Michele Mastrostefano. Cade la Roma a Reggio Emilia contro un ottimo Sassuolo con il punteggio di 4-2. Cade male, in modo rovinoso, perdendo la partita come si dice “dentro al tunnel” ancora prima che iniziasse. Il Sassuolo è un’ottima squadra, allenata da un allenatore coraggioso che vuole giocarsi tutte le partite, con rispetto ma senza timore. La Roma veniva dalla più che ottima prestazione del derby e questo poteva essere un bene, un’iniezione di fiducia ed invece è stato un “male”. Un male perché questa partita ha dato alla Roma la convinzione di poter divorare il Sassuolo in un sol boccone, partendo all’assalto e pressando in modo sconclusionato e difendendo ancora peggio. La Roma sbaglia la partita, la prepara male e quindi anche questo è da imputare al suo allenatore Fonseca, allo stesso tempo grande merito a De Zerbi e alla sua squadra di averla preparata in maniera ottimale e di saper essere stata in grado di soffrire quando la Roma ha preparato il disperato tentativo di recuperarla. E’ evidente, lapalissiano, che il problema più grande sia stato mentale prima che tecnico per la Roma. Lo testimonia la reazione rabbiosa ma comunque intelligente del secondo tempo che comunque non consegna un pareggio ai giallo-rossi che sarebbe stato più che immeritato. Mancano e non brillano tanti giocatori, assenti, adagiati e presuntuosi di averla già vinta. Impressiona invece il Sassuolo, che ha giocato un primo tempo esemplare ed un secondo tempo di sofferenza, rispettando la Roma ma affrontandola con coraggio, senza paura, attaccandola con intelligenza e sapendo sfruttare al massimo le amnesie della squadra capitolina. Non ingranano i nuovi acquisti della Roma, inseriti subito nella “mischia” per provare a risollevare le sorti della partita, fatica la fascia destra con Santon prima e Bruno Peres poi, vola invece il Sassuolo con Caputo, l’estro di Berardi, l’esplosività di Boga ed i “polmoni” di Pedro Obiang. Ne esce indubbiamente con le ossa rotte la Roma, esce invece il Sassuolo dalla zona “pericolosa” della classifica e meritatamente verrebbe da aggiungere. Non disputa una buona gara l’arbitro Pairetto, che voleva tenere “in pugno” la partita abusando dei cartellini. Il rosso a Lorenzo Pellegrini è esagerato e tante ammonizioni sono frutto che la partita effettivamente, anche se è stata tranquilla, non è mai stata sotto il suo controllo. Al Sassuolo ora il dovere di continuare a giocare così e di provare a togliersi delle soddisfazioni, alla Roma l’obbligo di rilanciarsi e di reagire, perché così il quarto posto è pura utopia.

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