Rotondo Alessio. Se si pensa alla politica italiana, il nome che inevitabilmente tiriamo in ballo è Silvio Berlusconi. Sceso in politica nel 1994 per combattere l’avanzata comunista, l’ex cavaliere non ha mai abbandonato la scena politica. Sempre sull’orlo della crisi è riuscito ad essere fondamentale in ogni tornata elettorale, trascinando da solo milioni di voti. Tutti i suoi avversari politici che siano stati alleati o nemici hanno sempre perso il confronto destinando la loro carriera a vaghi ricordi. L’imprenditore milanese dopo aver vinto le prime elezioni è entrato in un tunnel di processi infiniti che avrebbero abbattuto chiunque. Invece lui, come un Rocky sul ring non ha mai gettato la spugna ed ha sempre rialzato la testa.  Nonostante i numerosi processi e gli attacchi mediatici, il Presidente di Forza Italia, non ha mai confessato nessun reato, dichiarandosi contrariamente, sempre innocente.
Dopo tutto il percorso politico, nel bene o nel male, Berlusconi resterà sicuramente il simbolo della politica italiana. La sua spontaneità, la sua autostima ed il senso di comunità hanno trovato oggi alcuni ammirazione da chi, alcuni anni fa, lo considerava il male assoluto. Oggi che la scena politica di destra sembra totalmente oscurata dai suoi alleati Giorgia e Matteo, il Silvio nazionale è dato da tutti per finito e con lui il suo partito. Con i suoi 20 anni di politica ed 83 anni di età il leader di Forza Italia non è più considerato il perno della nostra politica, ma sarà realmente cosi? L’eterno Silvio nei momenti più bui è stato capace di ribaltare la politica sconvolgendo l’opinione pubblica, chissà se anche oggi in quel di Arcore qualcosa si sta muovendo.

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