Di Laura De Pastena. Con il processo tecnologico e nuove scoperte scientifiche, si finisce a parlare di sanità e purtroppo, la maggior parte delle volte, di malasanità. Oggi, nel mirino, abbiamo l’ospedale Spaziani di Frosinone, una delle poche strutture sanitarie rimaste nella provincia oltre a quello di Alatri, Sora e Cassino. Molti sono i problemi che affliggono lo Spaziani.

Nell’edificio troviamo una carenza di personale che si ripercuote sul funzionamento delle sale operatorie. Code per operazioni e fuga verso altre regioni. Si ha anche una carenza di posti letto, appesantito dallo scarso utilizzo del blocco operatorio composto da 7 sale e questo comporta, ovviamente, alle ore e ore di attesa. Lunghe code e attese estenuanti, fanno si che il pronto soccorso dello Spaziani, sia stracolmo di persone lasciate su lettini, poltrone e sedie a rotelle. Se si fa un giro nel corridoio del pronto soccorso si può vedere una “processione” di persone addossate al muro. Anziani, adulti, ragazzi e bambini non si fa differenza. A causa di questo sovraffollamento, si trova, al di fuori dell’edificio una fila di ambulanze ferme che non possono partire per la mancanza delle barelle dove vengono lasciati i pazienti che aspettano di essere visitati. Si tratta di numerosi codici gialli e verdi, mentre quelli rossi vengono, fortunatamente, smaltiti in fretta. Per questo motivo, dalla centrale dell’Ares 118, non si può garantire la tempestività dell’intervento richiesto dall’utente che chiama al centralino chiedendo aiuto. All’interno del pronto soccorso i medici sono costretti a turni di lavoro estenuanti. L’ambiente, anche dal punto di vista igenico, non è dei migliori e la situazione peggiora nei periodi di festa.

Nella cittadella dell’ospedale regnano degrado e caos:

Parcheggi.

I parcheggi si trovano nella parte sottostante, ma si trovano persone che girano e rigirano cercando un posto il più possibile vicino all’ospedale, agli ambulatori e uffici. Ma lo spettacolo vero sono i veicoli in sosta. Troviamo un campionario di sosta creativa: sui marciapiedi, in curva, in prossimità degli incroci dove il segnale di stop è praticamente scomparso, in doppia fila, su metà della carreggiata dove campeggiano i segnali di divieto di sosta con rimozione forzata. Nemmeno l’area pediatrica è stata risparmiata. Per non farsi mancare nulla c’è anche un furgone che vende i fiori. Di controlli, ovviamente, nemmeno a parlarne. Per non parlare delle strade che sono piene di buche, in alcuni punti diventate crateri. La segnaletica orizzontale in alcuni punti è inesistente. Alcuni li ritroviamo per terra nella vegetazione, altri arrugginiti o ammaccati e i contenitori dove dovrebbero esserci gli estintori, sono vuoti. Non se la passa bene neanche la pavimentazione che si trova fuori dal pronto soccorso, sconnesso e pieno di detriti.

Vegetazione.

Per far rispettare le regole, bisogna dare prima il buon esempio. Nella cittadella regnano incuria e degrado, che ritroviamo nella pulizia del verde e non. La potatura degli alberi sembra un lontano ricordo, e quando è stata fatta i resti vengono lasciati sul posto.  In numerosi punti la vegetazione cresce in maniera incontrollata, anche dove ci sono attrezzature, immaginiamo sensibili, come i serbatoi.

Rifiuti.

In alcuni punti spuntano cantieri, alcuni aperti da molto e non ancora terminati. I rifiuti vengono abbandonati dove capita, ad esempio vicino alla sala teatro campeggia un mucchio di buste di calcinacci. A dare un senso di degrado è anche l’aspetto degli edifici adiacenti all’ospedale. Mentre lo Spaziani svetta con i suoi colori pastello, le facciate del resto degli immobili sono ricoperti da vernice annerita dall’umidità, intonaco cadente, tende e tapparelle usurate dal tempo. Sulle porte di alcuni ambulatori o dipartimenti non ci sono nemmeno le insegne e il nome dei servizi tocca indovinarlo in quello che resta delle scritte con il pennarello.

Dopo tutte queste note negative, si può spezzare una lancia a favore dello Spaziani. Lo ritroviamo al top in Europa per la cura degli ictus. L’Unità di Terapia Neurovascolare ha ricevuto, nel 2019, la qualificazione di Centro D’Oro nel Programma ANGELS ESO (European Stroke Organization) nel miglioramento qualitativo per la cura dell’ictus. Questa certificazione è  attribuita sulla base dei dati inseriti periodicamente sul  registro internazionale SITS. Questo premio colloca l’UTN dell’Ospedale di Frosinone in una classifica di eccellenza tra Ospedali e Centri Universitari  di realtà sanitarie più complesse e con più anni di attività alle spalle.