Di Michele Mastrostefano. 35 minuti appena dignitosi: poi la solita Roma di questi tempi. Timorosa (di che poi…visto il monte ingaggi di ogni singolo giocatore) imprecisa, senza una regia, senza idee, senza un gioco. Si può certamente parlare di una squadra serena e parzialmente ritrovata per quanto riguardano i primi 35 minuti di gioco. Poi si è rivista la solita squadra, timorosa, poco precisa, deconcentrata e con poco atletismo. L’avversario, il Gent, non è irresistibile, tuttavia pratica un buon calcio, coraggioso e dispendioso e soltanto la poca freddezza dei suoi attaccanti gli ha impedito di segnare un gol che la Roma avrebbe meritato di subire.
Piccoli, ma proprio piccoli e comunque impercettibili segnali di ripresa ci sono stati per la squadra capitolina, che mai come in questo sedicesimo di andata, necessitava di una vittoria, quanto meno per poter tornare a lavoro per le prossime partite con il morale leggermente migliore. Tuttavia c’è poco da salvare. La pratica non è conclusa, la Roma ha sofferto questo avversario e quindi oltre ai problemi della squadra giallo-rossa, merito va dato anche alla squadra belga che al ritorno promette battaglia in casa propria.
La Roma ha tenuto per tre quarti del primo tempo il pallino del gioco, poi il Gent è riuscito ad uscire ma è la Roma che si complica la partita da sola con disimpegni errati, uscite dalla difesa poco sicure e errori che insegnano a non commettere nei primi anni di scuola calcio, come il rinvio dritto per dritto nell’area piccola di Spinazzola che per poco non regalava al Gent un gol assurdo. Nei rinvii del portiere, chiamato in causa tantissime volte con molteplici retropassaggi e nei disimpegni difensivi, c’è la fotografia di una squadra in preda all’insicurezza più totale. Nella fase offensiva, questa volta, si mette in luce Carles Perez e Dzeko sembra un po meno solo del solito ma comunque c’è parecchio da lavorarci, perché di Pellegrini(uscito tra i fischi) e Perotti non c’è traccia e sulle fasce si è fatta fatica. Anche la tenuta atletica della squadra non è sufficiente perché tra il 55′ e il 65′ minuto si viene spesso a registrare un grave calo atletico per la Roma.
D’altro canto la squadra belga ha saputo rimanere in partita dopo essere andata subito in svantaggio e piano piano è riuscita a prendere campo, ad imporre il suo ritmo e ad avere le sue occasioni di cui parecchie nitide. Buona condizione atletica e mentale non hanno impedito agli ospiti di fare una partita coraggiosa e di mantenere aperta la qualificazione in vista del ritorno.
Il discorso è tutto aperto, se è vero che vincere aiuta a vincere per quanto riguarda la Roma lo scopriremo presto, il Gent si prepara ad ospitare la squadra capitolina con la consapevolezza di passare il turno. L’impressione è che alla Roma servirà almeno un gol in terra belga per poter portare questo sedicesimo di Europa League a casa.