Di Michele Mastrostefano. E finalmente viene da dire! La vittoria in casa in campionato per la Roma mancava da più di due mesi e con una prestazione convincente è arrivata contro il Lecce, proveniente da un ottimo periodo di forma. C’era molto pessimismo intorno a questa partita, più che legittimo nell’ambiente giallo-rosso ma questo sport che ti concede sempre una seconda possibilità, ha reso capaci i giallo-rossi di potersi scrollare di dosso un po di paure e di affrontare la trasferta per il ritorno in Belgio con un clima differente.

Ovviamente una rondine non fa primavera, prima o poi la vittoria sarebbe comunque arrivata, il problema è tanto nella continuità di risultati e quella si chiede alla squadra allenata da  Fonseca dopo due mesi sabbatici che l’hanno vista allontanarsi dalla zona in Champions e creare un clima di delusione attorno alla tifoseria.

La Roma impone fin dall’inizio i suoi ritmi e la sua superiorità tecnica, in grande spolvero Mkhitaryan e monumentale Smalling (come spesso gli succede) nello sventare potenziali occasioni per i salentini. Si rivede un buon Kolarov, un grande Edin Dzeko e si conferma il periodo di appannamento per Lorenzo Pellegrini costretto anche ad uscire per affaticamento. La formazione ospite non ha creato grandi pericoli alla squadra giallo-rossa, possesso palla un po sterile ma comunque la squadra pugliese ha dato l’idea di saper giocare a pallone e sapere cosa fare quando lo si ha tra i piedi. E’ una squadra che ad inizio anno era data già per retrocessa ma lotterà fino all’ultimo per la salvezza con un allenatore preparato e delle buone individualità.

Adesso che succede? La Roma ha dato l’idea di essere viva, un segnale netto, chiaro e forte che va confermato fin da subito in Belgio, dovere dell’allenatore tenere tutti sulla corda perché i problemi non sono finiti e per “riscattarsi” occorrono ancora diversi risultati utili consecutivi, profilo basso perché si, la salita può essere ricominciata ma a scendere giù di nuovo è un attimo e giovedì il passaggio del turno è fondamentale per il proseguimento delle stagione e per le ambizioni europee della Roma.

“Chi non muore si rivede” e per la Roma è stato proprio così, la speranza nella sponda giallo-rossa della città è di continuare a rivederla più spesso questa squadra.

 

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