Di Michele Mastrostefano. Si gioca Siviglia Roma. Poi si gioca ma a porte chiuse. Poi non si gioca più. Voli chiusi dall’Italia alla Spagna ma la Uefa dice che si deve giocare. “Perché non facciamo partita secca su un campo neutro”? Con questa pagina sportiva, collegata a quella di Inter Getafe, la Uefa ha forse toccato uno dei suoi punti più bassi. Attaccata come mai prima d’ora ai suoi interessi economici fatti di diritti televisivi e partite da giocare ad ogni costo, quando ora l’imperativo è uno solo : FERMARSI!

Non si è ancora pronunciato il massimo organo che controlla il calcio europeo , ha chiesto a Roma ed Inter di autoescludersi, come riporta il Messaggero (qualcosa di scandaloso!!!), incassando un sonorissimo no da parte dei due club, ha rinviato le due partite come se fosse un semplice problema climatico e cosa più grave ha permesso assemblamenti di tifosi ad Anfield dove sono potuti arrivare anche spagnoli che stanno registrando numerosi contagi da COVID-19. Rimanda ancora la decisione, perché secondo le “grandi menti” di quell’organo è una cosa che si può risolvere in brevissimo tempo. Nel frattempo a Parigi i tifosi si vedono insieme fuori dallo stadio, contro ogni norma igienico-sanitaria imposta/consigliata in questo periodo.

Siviglia-Roma non si è giocata e menomale! Ma non c’è da pensarci troppo, ci si deve fermare per un po! Un segnale chiaro, netto e non chiedere alle due italiane di autoescludersi , come se fosse un “problema tutto italiano”. Il massimo organo del calcio europeo come ancora gli è successo e spesso gli accade si erge a paladino del rispetto ma verso chi!? Sicuro verso i propri interessi ma di sicuro non verso chi poi riempie gli stadi e rende interessante Champions ed Europa League. E intanto i casi e le positività cominciano ad uscire anche nel mondo dello sport ( non solo il calcio).

Per quanto tempo la Uefa avrà ancora la voglia di nascondere la testa sotto il terreno? Quanti altri casi servono ancora per prendere quella decisione che tutti sperano? Adesso non si tratta più di una sola partita, di campo neutro e di porte chiuse. Lo sport tutto e i suoi sostenitori chiedono di fermarsi per ripartire poi più forti,  ora non ci sono più i presupposti per poter continuare competizioni in un clima triste e di deconcentrazione e preoccupazione per gli atleti. Si è ancora in tempo per prendere decisioni importanti ma la Uefa non lo è più per salvare la sua immagine.

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