Di Chiara Mastroianni. Villa Borghese, Villa Doria Pamphili, Villa Ada, Parco degli acquedotti sono solo alcuni degli 85 ettari di verde pubblico della Capitale.

85 ettari di verde ,che hanno permesso a Roma di essere la città più verde d’Europa, ma fonti giornaliere di polemiche e lamentele da parte dei cittadini. Il motivo di queste lamentele ? La totale non curanza di questi spazi pubblici ,punto di ritrovo per tutti , dai ragazzi ai turisti.

Basta pensare al Giardino di Largo Settimio Passamonti divenuto ormai da qualche anno una vera discarica a cielo aperto e un alloggio per molti senza tetto , completamente inutilizzato dai cittadini che non son disposti a passeggiare tra la sporcizia. Stessa situazione se ci spostiamo a Villa Ada dove il parco e i suoi sotterranei si sono trasformati in un cumulo di immondizia , a cui si aggiunge anche il problema degli alberi pericolanti che non vengono né abbattuti né messi in sicurezza. A tal proposito ad ottobre 2018 è stato fatto un blitz anti assenteismo ai danni di quaranta giardinieri che risultavano a lavoro ma erano altrove. A mettere in luce ,attraverso manifestazioni ed altre attività, il degrado dei parchi pubblici romani attribuendo la colpa di tutto questo alla Giunta Raggi, sono stati proprio i cittadini romani , stanchi di dover vedere una delle città più belle al mondo trattata con non curanza .Per tutta risposta , la Giunta Raggi , a febbraio 2020 ha deciso di affidare 44 milioni di metri quadri di verde pubblico ad aziende private in cambio dello sfalcio dell’erba, in quanto il comune non aveva abbastanza soldi da stanziare in un’attività simile. La colpa di questo degrado quindi? La poca importanza ,da parte di chi di dovere, verso il verde pubblico.