Di Benedetta Berluti. Street art, l’arte immediata, comunicativa, contraddistinta per la sua identificazione ed empatia con la città, un vero e proprio invito alla riflessione comunitaria, un mezzo di condivisione e partecipazione.
Gigi Proietti, l’Artista per eccellenza, capace di annullare qualsiasi barriera tra classi sociali, in grado di far ridere generazioni di italiani con la sua ironia romanesca cinica ma mai volgare.
Con lo scopo di trasmettere il suo amore genuino per l’arte, amica fedele che lo accompagnerà per tutta la vita, ribadendo sempre l’importanza della cultura fondamentale per la crescita sociale e civile.
Entrambi ribelli, tenaci, impagabili, generosi, decisi, premurosi e residenti nel cuore delle persone.
Pertanto, il direttore generale di Ater, Andrea Napoletano, in collaborazione con la “Società Roma Calcio” di cui Proietti era grande tifoso, ha ritenuto rispettoso dedicare un murale per la sua scomparsa.
Un ritratto del grande poeta di 11×15 metri intitolato “D’Après Gigi” realizzata sulla facciata di una palazzina dell’Ater, nel cuore del tufello, Roma, residenza della sua infanzia, ad opera di Lucamaleonte, nata dal bisogno di rendere indelebile il ricordo del amatissimo “vicino di casa” degli abitanti del quartiere.
I suoi “coinquilini” lo vogliono ricordare con la sua aria sorniona, con il colletto della camicia giallo-rosso della sua Roma.
Il sobborgo non sarà più definito “Il Tufello” ma “Quartiere Gigi Proietti”.
Anche il Teatro Brancaccio ha voluto esprimere la profonda riconoscenza per il suo veterano direttore artistico: una sua immagine poco conosciuta sulla saracinesca del teatro con il numero 18 sullo sfondo, a cura di Maupal.
Gigi Proietti era innamorato di Roma, la sua città, e Roma è riconoscente ma soprattutto innamorata di lui.
Roma, 2 novembre 2020, scomparsa del maestro Gigi Proietti. Roma, 17 novembre 2020, maggiore consapevolezza di coloro che l’hanno amata, viziata e mai dimenticata.