Di Simone Ferri. Incidere, vivere per lasciare un segno come se non fosse mai finita.

Questo è l’imperativo che Claudio Baglioni si è posto nella sua vita e che gli ha permesso di crearsi la sua sfera intellettuale ed emotiva, nella quale è presente chi ha la voglia e la bontà di ascoltare.
Egli propone una versione restaurata del suo cantautorato nel nuovo album “In questa storia che è la mia”, un viaggio nel tempo in cui cerca di riscoprire se stesso nel passato. Rappresenta infatti una sorta di ritorno alle origini; i brani, veri e sinceri, ripercorrono una specie di autobiografia artistica. Queste 14 storie raccontate, sono legate tra loro da un filo rosso come l’amore, che è un’ancora di speranza in un mondo nuovo, poiché questo sentimento ha sempre qualcosa da comunicarci.Il nuovo disco disegna la parabola dell’amore carnale, riflettendo sul modo nel quale questa forza straordinaria travolga le nostre esistenze, rendendole esperienze uniche e sempre degne di essere vissute.
Nella sua poetica, ha affidato alla semplicità e all’immediatezza il compito di raccontare l’avventura dell’esistenza e delle relazioni umane.
Lui ha dedicato tutto se stesso a questo progetto, a partire dalla scrittura che si avvale di un’attenta ricerca di linguaggi, sonorità e significati, che arricchisce di colori e sfumature la tavolozza delle emozioni. Il cantante romano ha puntato sul significante, ovvero l’effetto del suono della parola, per dare ai termini una fisicità.
Alcune tracce sono caratterizzate da arrangiamenti pregevoli che creano un atmosfera dolce, romantica e nostalgica, con melodie caratteristiche degli anni 70, eppure ancora attuali e coinvolgenti, così come i temi, universali e personali.
Altre invece, sono composte da suoni analogici accompagnati da strumenti veri, come la chitarra acustica ed il piano, spesso arricchiti da un’orchestra.
Claudio ha sviluppato un concept sottoforma di narrazione, reale ed immaginario allo stesso tempo; nella memoria giace ciò che abbiamo vissuto davvero e ciò a cui abbiamo semplicemente creduto, desiderato o sperato di vivere.
L’immaginazione, ossia la capacità di creare e sviluppare immagini, è energia e nutrimento indispensabile per un artista.
Baglioni vive e fa vivere se stesso e gli altri con la propria fantasia.
Ciò che trapela, è un invito, una spinta a sognare insieme, per mirare ad obiettivi condivisi da portare a termine, riuscendo a coltivare buoni propositi.
L’espressione dell’arte popolare è quella di uscire fuori, astrarsi, ed avere il coraggio di osare, restando fedeli alla propria storia.
Bisogna tornare a fare sogni al plurale, guardando tutti nelle stessa direzione!

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