Di Angelica Grieco. «L’amore non è possesso, è crescita, rispetto e fiducia.» afferma in un’intervista Valentina Pitzalis, raccontando la sua drammatica storia, che l’ha vista bruciare viva nelle fiamme a causa dell’ex marito. E contro di lei accuse infamanti dalla famiglia di lui

Di Angelica Grieco.La storia di un incubo che l’ha vista  protagonista nel, come lo chiama lei, l’‘’L’inferno’’.

Valentina racconta della possessività del marito, della sua gelosia asfissiante: dal privarla del telefono, al vietarle di studiare e lavorare, al mettere dei sacchetti di plastica a terra nella camera da letto così che, se nella notte si fosse alzata, lui l’avrebbe sentita.

Dopo anni di un matrimonio possessivo, che la vedeva costretta ad un atroce violenza di genere, nel 2011 Valentina decide di lasciare suo marito.

Al grido d’aiuto per disintossicarsi dagli psicofarmaci dell’ex però, nonostante la rottura del matrimonio, lei non sa dire di no. È così che l’attira nella sua trappola organizzata nei minimi dettagli e compie un gesto di estrema follia: le getta del liquido infiammabile addosso e le dà fuoco.

«Non trovo parole per descrivere il male che si provi fisicamente. Speravo di morire perché faceva troppo male», racconta. Per 20 minuti, Valentina ha continuato a bruciare.

Miracolosamente però è sopravvissuta, al contrario dell’ex morto dal fumo delle fiamme.  Valentina ha dovuto subire operazioni, lavaggi polmonari, l’amputazione di una mano e la perdita completa delle sue sembianze.

«Ma non ho mai perso il sorriso», dice. «Ho perso tante cose. Non ho più il naso, non ho le orecchie, non ho più una mano. Non ho tanto, ma ho tanto. Nella sfortuna sono stata fortunata ad essere sopravvissuta. »

Ed aggiunge del dolore psicologico causato da questa tragedia: dall’odiare il proprio aspetto al desiderio di morire.

Ma mentre Valentina cerca di raccogliere i pezzi della sua vita e a ricomporla nonostante la sofferenza, una valanga di insensibilità la travolge: insulti, cyber bullismo e battute continue sul suo aspetto. E oltre i pregiudizi, la famiglia dell’ex marito Manuel Piredda, l’accusa di esser stata lei stessa la carnefice della vicenda e non la vittima.

Tanto il tempo vissuto in una campagna d’odio e diffamazione sui social da parte della famiglia, ma dopo nove anni durante i quali era stata aperta un’indagine contro Valentina per omicidio volontario, istigazione al suicidio e incendio doloso finalmente, poche settimane fa, ottiene giustizia: il caso viene archiviato e lei viene riconosciuta come la sola ed unica vittima della vicenda.

E ribadisce: «Io non perdo il sorriso. Io pratico la felicità. »