Di Mirko Vinci. “Scrivere non aumenta l’importanza delle cose: la riflette”. Una semplice affermazione quella di Jo March, una delle quattro sorelle più famose di sempre che tornano in vita grazie a questa rilettura da parte della regista Greta Gerwig, visibile a partire da questa settimana su Sky Cinema. Affermazione che racchiude in sé l’essenza di questa storia, una storia raccontata proprio grazie alla passione della scrittura di una delle sorelle che ostinatamente viene portata avanti contro pregiudizi ed ostacoli. Un ritratto fedele di quella che era la vita nell’America dell’Ottocento, un viaggio che mostra senza veli la maturazione delle quattro ragazze dall’infanzia fino all’età adulta e valori di base condivisi, così come le passioni proprie di ognuno dei personaggi che sono il punto forte di questo racconto sembrano essere gli ingredienti perfetti di un classico che nel tempo riesce sempre a far parlare di sé. Film per bambini, film per ragazzi, film per un pubblico più maturo: “Piccole Donne” oltre ad essere una pellicola eterna è anche un film capace di rivolgersi e catturare qualsiasi tipo di spettatore, stregato dalla magia che emanano vicende, ambientazioni e tematiche qui fedelmente ricostruite e riportate a vivere nel nuovo secolo. Un successo planetario dettato molto probabilmente da quelle piccole cose, da quelle tematiche che ogni giorno bambine, ragazze e donne vivono e che possono finalmente vedersi riconosciute tutte, da punti di vista diversi, nello stesso film. Negazioni, stereotipi in cui si cerca di far confluire un intero genere e pretese sono gli elementi che portano le ragazze di tutto il mondo a identificarsi con le protagoniste: c’è chi si sente dire che non può inseguire la sua passione perché “è roba da uomini”, chi non può uscire e divertirsi perché “il ruolo della donna è prendersi cura della casa e basta” e chi non può sentirsi realizzata autonomamente secondo i propri tempi perché “la tradizione vuole che cerchi marito adesso”. Stereotipi senza tempo, che vigevano prima quanto adesso in alcune parti del mondo, emersi da una tradizione in cui la donna è la fanciulla indifesa ed impaurita che per realizzare il suo lieto fine deve aspettare il principe azzurro. Ma ci dimentichiamo di alcune cose di cui la protagonista nelle ultime battute del film ci riporta alla memoria: “le donne hanno una mente e un’anima, oltre che un cuore. Hanno ambizioni e talento, oltre alla loro bellezza, e sono così stanca delle persone che dicono che l’amore è tutto ciò per cui una donna è adatta”.

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