Di Marianna Garritano. Una fiamma che arde dentro, a volte ti scalda altre ti brucia; così intimo e universale allo stesso tempo, che ti manda facilmente fuori di testa. È difficile dare una definizione dell’amore.. Oggi noi ragazze accostiamo spesso la parola amore a quella di libertà: ma siamo davvero così libere di scegliere chi amare?  Si, siamo libere di scegliere l’amore, ma a quale costo? I pregiudizi altrui ci pressano. Lo sguardo critico non passa inosservato. Le differenze economiche e sociali influiscono. Purtroppo nel ventunesimo secolo, ci sono alcune ragazze che scelgono il loro compagno in base ai followers, ai vestiti di marca che sfoggia e alle compagnie che frequenta.. Influenzate o meno dalla famiglia o dalle amiche, fanno una scelta relazionale che non mette i sentimenti al primo posto, bensì l’immagine e la considerazione degli altri. Tuttavia se lo vogliamo davvero tutte noi possiamo fare esperienza del vero amore, quello che ti da nuovi occhi per guardare la vita a volte amara a volte senza uno scopo. Tutto sta nell’avere il coraggio di fare una scelta propria, combattendo contro ogni pregiudizio. La libertà di innamorarci, non è un sogno, è la realtà.

E nei secoli scorsi? Leggendo “Orgoglio e Pregiudizio”, o guardando serie tv come “Bridgerton”e “Reign” ci immergiamo completamente nello spirito del tempo.. Da Parigi a Vienna, fino a Londra:la vita sentimentale delle giovanissime si inaugurava in un tradizionale ballo. In un’unica serata danzante il loro destino: conoscenze, rango sociale e aspetto esteriore erano fondamentali. La loro volontà però veniva meno. Gli abiti sfarzosi non riempivano il vuoto nel cuore di molte giovani, incasellate in una storia d’amore non scritta in prima persona. Le ladies infelici e rassegnate si sottomettevano ad un matrimonio combinato, oppure come d’incanto scoprivano di aver accanto l’uomo giusto. È in questi pochi casi fortunati, che l’amore continuava a far sognare e stupire: si provava l’ebrezza della libertà. Ai nostri giorni tutto ciò sembra inimmaginabile.

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