Di Francesca Zaza. “ Se sarai buona con lui, lui sarà buono con te ‘’

Considerate da sempre le migliori compagne di gioco dell’infanzia, le bambole assumono tuttavia un aspetto inquietante, diventando spesso delle terribili creature indemoniate pronte a farci fare i conti con le nostre paure più profonde. Protagonista delle proposte cinematografiche di questa settimana è ‘’ The Boy’’, un horror/thriller diretto da W. Brent Bell, che ha come personaggio principale Lauren Cohan , nota per la sua partecipazione alla serie televisiva The Walking Dead. Si tratta di un film che , malgrado la presenza di alcune critiche, ha avuto un impatto più che positivo sulla gran parte degli appassionati. Di originale rispetto agli innumerevoli racconti di pupazzi maledetti esso ha ben poco, ma se è ben realizzata, anche una storia banale può ottenere il massimo del successo. Ed è proprio ciò che è accaduto in questo caso: con un continuo oscillare tra terrore, angoscia e suspense, ‘’The Boy’’ è riuscito a coinvolgere completamente lo spettatore. Esso gioca infatti sulle atmosfere tenebrose, create con grande efficacia all’interno della spettrale casa dei coniugi, mentre un ritmo piuttosto lento viene sostituito, con il passare del tempo, con uno decisamente più movimentato che culmina nel finale, con lo svelamento del mistero che si cela dietro l’entità maligna.

Greta è una donna americana che, dopo un passato travagliato, decide di trasferirsi in Inghilterra, dove accetta un lavoro come baby-sitter presso una villa lussuosa situata in un piccolo villaggio isolato. Qui conosce una coppia di anziani signori, nonché i suoi nuovi datori di lavoro, pronti a partire per una ‘’lunga’’ vacanza. I due le presentano il figlio di 8 anni di nome Brahms ,il quale, con grande stupore della giovane, si rivela essere nient’altro che una bambola di porcellana a grandezza naturale e dall’aria tenebrosa. La sua importanza all’interno della famiglia è tale che viene trattato dai coniugi come se fosse un vero bambino, tanto che viene raccomandato alla tata di attenersi attentamente ad un elenco di dieci regole. Difatti, se esse non venissero rispettate, potrebbero comportare la manifestazione di spiacevoli eventi. Inizialmente, la donna sceglie di non curarsi delle direttive severamente dettate dalla coppia, ma poco dopo si accorge che ogni volta che ne infrange una, succede qualcosa di strano all’interno della casa. Questi ripetuti eventi spingono la protagonista a cambiare atteggiamento nei confronti del piccolo Brahms, ma ciò che le sta per accadere sarà del tutto inaspettato. Greta, con l’aiuto di un uomo del posto conosciuto alcuni giorni prima, si ritrova a dover affrontare il lato oscuro del ‘’bambino’’, scoprendo in tal modo terrificanti aspetti sulla sua storia.

 

Se si guarda al passato, ‘’The boy’’ non è di certo il primo film a mettere in scena il racconto di una bambola demoniaca: Annabelle, Chucky , Saw l’enigmista, Billy in Dead Silence , sono tutti esempi di horror incentrati su eventi paranormali scatenati da pupazzi che, almeno in apparenza, altro non sembrano che innocui giocattoli. Eppure, questa volta, Brahms ha qualcosa di diverso dai suoi ‘’compagni’’. Ciò che ha generato non poco scetticismo tra gli spettatori è il fatto che, fin dalle premesse iniziali, la bambola, nonostante le sue sembianze inanimate, viene considerata come se fosse realmente un essere umano. Ma se in un primo istante questo aspetto si mostra assurdo e a dir poco paradossale, pian piano,  l’idea che dietro di essa possa davvero esserci una persona reale inizia a prendere piede tanto nella mente del pubblico quanto in quella di Greta, la protagonista.

 

Dopo il grande successo di ‘’The boy’’ e un finale potenzialmente aperto che lascia diverse perplessità, nel 2020 è uscito il sequel ‘’ The boy 2 – la maledizione di Brahms’’, fortemente criticato per l’incapacità nel riprodurre i punti di forza del primo capitolo. Quello che infatti non è stato accettato dalla maggior parte degli spettatori è stata la decisione del regista di non attenersi alla storia originaria, e di cambiare quindi registro, facendo svanire così l’autenticità del primo film. Se dunque quest’ultimo era caratterizzato da atmosfere inquietanti e da una tensione continua fino al colpo di scena finale, in questo caso di spaventoso c’è ben poco, tralasciando la banalità della caratterizzazione dei personaggi e delle ambientazioni.

 

 

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