Di Marianna Garritano. Porte sbattute, e muri alzati ma anche conforto e amore incondizionato:  quante volte avremmo voluto scappare di casa, per evitare di affrontare determinate situazioni e soprattutto le conseguenze? Quante volte abbiamo pensato e magari anche gridato cattiverie contro i nostri genitori? Non ci siamo sentite comprese, accettate, non c’era sintonizzazione tra le due parti. Contava solo nostro “io” e basta! E allora abbiamo costruito un muro, il muro del silenzio, dell’indifferenza. È la prassi di una esistenza che tutte stiamo vivendo. Pensiamo di avere il mondo in mano: ma quelle mani così presuntuose di fatto sono spesso vuote. Una mamma per amica rimane una serie tv: la nostra realtà è un’altra. Prima volavano ciabatte e qualche sberla: ora  si lanciano sguardi fulminanti e parole amare.. A volte scoppiano scintille e si finisce per sfidarsi a chi ha l’ultima parola ..tanto pensiamo di avere ragione noi…sempre. Mentre non è sempre così.  Poi viene il padre: a volte è il rifugio che ci asseconda rispetto a nostra madre, molte altre volte è colui che incute paura. Chi non ha mai avuto timore di chiedere un permesso al proprio padre? Ci facciamo coraggio e dopo mille prove per trovare la frase perfetta ci buttiamo sotto la doccia fredda del NO fermo, senza spiegazioni. Diventiamo un uragano di emozioni, litighiamo duramente e finiamo con sbattere la porta della cameretta, chiudendo a chiave, chiudendoci in noi stesse. Noi che sognavamo di andare a ballare, di prendere il treno con gli amici nel week end diretti al mare….il no lo viviamo come un torto alla nostra persona…una fiducia negata…la visione di eterne ragazzine.  I genitori sono diventati allora l’ostacolo, i guastafeste dei nostri progetti. Il mettersi di mezzo fra noi e gli altri…o forse tra noi figlie e l’altro. A volte sorelle e fratelli servono da ammortizzatori affettivi, da valvola di sfogo.

Trovare l’equilibrio in famiglia non è semplice. È un percorso  lungo, che dura probabilmente per tutta la vita. Non è per niente vero che discussioni e situazioni conflittuali non si presentano più dopo il periodo adolescenziale anzi.. La soluzione sta nell’affrontare gli scenari che viviamo in famiglia dialogando, senza peli sulla lingua. Bisogna abbattere quei muri, aprire le porte alla franchezza e al cuore :parlare la stessa lingua. Loro ci sono e ci saranno sempre: anche nella diversità di vedute e forse di scelte

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