Di Simone Ferri. Dal freddo polare del nord d’Italia, spuntano i Pinguini Tattici Nucleari, band bergamasca che da qualche anno si aggira nel panorama musicale italiano.

Sono un’autentica sorpresa, un complesso molto poliedrico che non ha paura di sperimentare. Infatti, portano alla ribalta
sonorità nuove, possiedono una grande capacità di scrivere testi trasversali, con l’obiettivo di arrivare a tanta gente.

Non cadono mai nella banalità, non si crogiolano nel successo; sono energici, ben consolidati, affrontano temi seri e attuali. Intendono la musica come mutamento, un progresso evolutivo dal punto di vista personale e sociale.
Possono declinarsi in tutte le forme che desiderano, risultando duttili e flessibili, poiché mantengono viva la fiamma del loro talento.
Il frontman del gruppo è Riccardo Zanotti, dotato di una penna meravigliosa, arricchita da immagini semplici, giochi di parole, potenti figure retoriche ed alcune chicche nascoste. Egli cura molto i suoi pezzi, attraverso un’eccellente perizia tecnica.
Il nuovo album si chiama “Ahia”, in cui la band sfodera un armamentario di generi in grado di riempire un’intera casa discografica. Con coraggio, strizzano l’occhio alla versatilità, con brani allegri, introspettivi e riflessivi.
Sono presenti 7 tracce frizzanti e vivaci, con un sound pulito ed orecchiabile, composte da ritmi piacevoli, morbidi e scanzonati, pieni di speranza.
Vengono raccontati momenti trascorsi in macchina, sotto le stelle, guidando verso casa: si parla di un’amore giovanile, a tratti timido, ma comunque romantico; esperienze e ricordi difficili da debellare.
È un disco caratterizzato da canzoni limpide e dirette, che trasmettono un senso di spensieratezza.
Il silenzio aiuta la creatività. Bisogna cercare la felicità nelle piccole cose della quotidianità, capaci di strapparci un sorriso; il resto lo fa la musica: presta le parole quando finiscono e aiuta nelle situazioni difficili.

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