Di Martina Di Lernia. La notizia: uno degli elementi che accompagna costantemente la nostra quotidianità. Ricavata dai Tg o dai giornali: ma sono proprio i giovani che non ascoltano i telegiornali e non leggono i giornali. Un dato tanto più preoccupante se pensiamo che questo fenomeno è largamente presente in una facoltà come quella di Scienza della comunicazione.

Molto spesso, viene meno la voglia di noi giovani di informarsi, soprattutto con mezzi autorevoli e affidabili quali il telegiornale o il caro vecchio giornale di carta, che piano piano sta scomparendo dal nostro immaginario collettivo. La maggior parte delle notizie, oggi, parlano di problemi legati alla politica o alla lotta contro il coronavirus, ci sono poi notizie sentite e risentite ma raccontate con parole differenti, notizie che non riteniamo essere giuste o adeguate ad un telegiornale, notizie che si sbilanciano troppo verso un’opinione personale del giornalista e non verso una notizia riportata oggettivamente; insomma, varie motivazioni che spingono sempre di più i ragazzi ad allontanarsi da questi mezzi.

Oggi, infatti, la maggior parte di loro preferiscono, come fonte di informazione primaria, tutto ciò che si trova su internet: con l’intensificarsi dell’uso dei social, tutti sono soggetti ad incorrere nelle notizie provenienti da ogni parte del mondo e tutti ne possono discutere. Il problema è proprio questo, i social sono alla portata di qualsiasi persona e può capitare che qualcuno abbia scopi diversi: si può incorrere molto spesso che pagine in cui mettiamo like sono in realtà volte alla disinformazione e nel creare un clima di panico generale. Ma oltre questo c’è da dire che l’uso del web permette di informarsi sulle cose che ognuno di noi ritiene importanti ed interessanti, ciò che vogliamo che ci sia detto, escludendo notizie ritenute “noiose” e\o “futili”.

C’è anche una porzione di ragazzi che non ama affatto ascoltare\leggere le notizie non per una pigrizia personale, quanto più per scetticità: oggi molti giornali sono volti più ai like che all’informazione, volti più a creare scandali dove non ce ne sono o a dare notizie di poco interesse; tutte queste problematiche creano una falla enorme nel sistema, portando i ragazzi a non fidarsi più di ciò che viene riportato.