Di Leonardo Ricciardi. Grandissime disattenzioni, ingiustificabili da parte della Juventus che regala il risultato al porto di Sergio Conceicao, a cui sono bastati pochi secondi per aprire il risultato e per prolungarlo.

Errori che non siamo abituati a vedere, in una competizione cosi importante, come la Champions League…

Inizia la partita all’Estadio do dragao nella città di porto, a sfidarsi sono Porto e Juventus, la favorita è la Juve di Ronaldo che non fa in tempo a scendere in campo che si fa trovare impreparata, con una inspiegabile disattenzione di Bentancur che regala una palla d’oro all’attaccante iraniano Taremi, che non sbaglia, la Juventus quindi è costretta a inseguire già da pochi secondi dall’inizio gara, ma la reazione non c’è, la partita è combattuta ma poco spettacolare.

Nel secondo tempo la Juve fa peggio dell’inizio gara, bastano solamente 28 secondi al Porto per raddoppiare il risultato, con una fase difensiva confusa da parte dei bianconeri, che regalano nuovamente il gol alla capolista portoghese, questa volta è Marega a firmare la seconda rete della partita, con un taglio in area battendo Szczesny.

I bianconeri rimangono superficiali sul controllo palla, infatti gli attaccanti bianconeri vengono trovati perennemente spalle alla porta e non riescono a trovare gli spazi, sarà infatti costretto l’ingresso in campo di Alvaro Morata che smuove la rosa di Pirlo e crea qualcosina, solamente all’ottantesimo minuto di gioco la Juventus si rende riconoscibile mettendo a segno l’indispensabile gol del 2-1, la firma è di Federico Chiesa che riesce a salvare la faccia e il risultato.

Episodio dubbio a fine gara su un presunto calcio di rigore non fischiato su Cristiano Ronaldo, il direttore di gara Carlos Del Cerro Grande neanche si scomoda per andare a vedere il VAR.

Ci si aspetta una partita del tutto diversa al ritorno, che si giocherà allo Stadium, la Juve se vuole proseguire il suo percorso in Europa, deve rivedere e schiarire le idee.

Continuano le belle notizie per il CT della nazionale italiana che dopo le grandi prestazioni di Veratti e Kean del Paris Saint German, anche Chiesa da dimostrazione di saper sostenere partite di grande intensità

 

Le pagelle:

 

SZCZESNY 5: una lettura errata, male nel primo goal, nell’errore di Bentancur c’è anche la sua mano.

DANILO 5.5: non commette grandi errori, non è determinante in nulla.

 

DE LIGT 5.5: non nelle sue vesti quotidiane lascia agli attaccanti avversari troppo spazio.

 

CHIELLINI 5: dura 35’ poi costretto a entrare DEMIRAL 6: fa il suo.

 

ALEX SANDRO 4.5: fatica nel suo ruolo, non verticalizza, non crea, sbaglia molto in fase difensiva.

CHIESA 6.5: vorrebbe fare molto, ma non può contro 11 avversari, salva la Juve dalla brutta figura, ma non basta solo lui.

 

BENTANCUR 4: errori da pulcino delle scuole calcio, atteggiamento inaccettabile agli ottavi di finale, vergognosa la sua reazione, la prima costruzione non fa per lui, non è adatto al gioco che dovrebbe fare Arthur.

RABIOT 6: è l’unico a provarci, male sul 2-0, regala l’assist a chiesa verticalizzando da solo come spesso fa durante i 90 minuti.

MCKENNIE 5: corre a vuoto, non verticalizza mai l’azione (MORATA 6: entra malaticcio, crea qualcosina e da una scossa alla Juventus).

 

KULUSEVSKI 4.5: generoso, ma non nel suo ruolo, la seconda punta non fa per lui, sempre spalle alla porta non trova gli spazi per tirare in porta.

CRISTIANO RONALDO 5: serataccia per lui proprio nella sua citta natale, nessun tiro, nessuno squillo, predica un rigore all’ultimo minuto.

 

PIRLO 4.5: sottovaluta la squadra avversaria come già abbiamo visto fare nella prima parte di campionato, non basta l’idea, si trova una rosa incerottata ma la colpa è anche della sua squadra di preparatori, la Juve non fa bene da 3 anni agli ottavi e si ritrova sempre a rincorrere nella gara di ritorno.

 

DIRETTORE DI GARA 5.5: vuole una partita maschia e la ottiene, molti falli, gioco si interrompe varie volte e non ammonisce sempre, inizia a tirare fuori i cartellini nella seconda fase di gara. Male nell’episodio a fine gara dove la Juventus meritava un calcio di rigore su Cristiano Ronaldo, dove il difensore avversario lo travolge disinteressandosi dal pallone e dando una brutta ginocchiata all’attaccante portoghese che si lascia andare nelle proteste.

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