Di Angelica Grieco. Da un grande dolore ad una grande rinascita: come si sopravvive alla violenza? È Hannah, trentaseienne residente nel Regno Unito, a raccontare la sua esperienza di violenza domestica:
Dopo l’ondata di femminicidi visti nel 2020, Vogue ha dato vita ad una lunga lista di testimonianze di vittime sopravvissute alla violenza domestica, la piaga sociale che ombreggia sulla vita di moltissime donne, la piaga che guida la loro esistenza verso la strada della paura e della sofferenza. Tuttavia, quelle destinazioni sono luoghi malfamati, dove la violenza è l’aspirazione più profonda e dai quali è importante riuscire a far retromarcia e scappare via, senza tornarci mai più.
Hannah, racconta: «All’inizio erano piccole cose, mi chiedeva Che ti sei messa? Con chi stai parlando? E poi diceva di non parlare con quelle persone o vestirmi in quel modo.»
E dopo la violenza fisica, racconta, andava via. Tornava a casa, poi, nonostante facesse visita nei centri di accoglienza per le donne vittime di violenza, fino a sposarlo.
«Il giorno del matrimonio ha provato a strangolarmi. E persino in quel momento ho pensato ‘’Devi andare avanti, ormai sei qui’’».
Violento anche durante il matrimonio e la gravidanza, la trentaseienne decide di andare via e di riconciliarsi con suo marito poco prima della nascita del bambino.
«A un certo punto gli ho detto ‘’Non toccarmi, smettila, non puoi comportarti così’’ e lui mi ha risposto ‘’Sei mia moglie, posso fare quello che voglio’’». Racconta.
La donna inglese parla di una lampadina vista accendersi dopo un corso di formazione a lavoro sulla violenza domestica, il ‘’The freedom programme’’; Hannah racconta di aver pianto, di aver vissuto la violenza domestica per tutta la vita senza mai rendersene davvero conto, solo perché considerato normale.
«Dopo che sono andata via lui ha cominciato a tormentarmi e a perseguitarmi. Ero terrorizzata. Una volta mi ha seguita a casa dal lavoro e sono finita in ospedale con una ferita alla testa. Alla fine, lo hanno arrestato, lo hanno condannato con la condizionale e gli hanno dato un ordine restrittivo di dieci anni.», racconta.
Terapia per tanti anni, disturbo da stress post traumatico e attacchi di panico: è questo tutto ciò che Hannah vede nella sua quotidianità a causa della violenza domestica. Ma si sente più stabile dall’arresto dell’ex marito, dice.
E poi, conclude: «Ora posso usare la mia esperienza personale per aiutare altre donne che subiscono violenza domestica».
E come direbbe Rupi Kaur nel suo libro ‘’The sun and her flowers’’, non esiste davvero niente di più forte del cuore umano che si schianta di continuo e ancora vive.