Di Santi De Luca. Italiani popolo di santi, poeti e navigatori. Il secondo è il primo dei perdenti, in Formula 1 è da sempre così.
Lo diceva Enzo Ferrari che qualcosa sapeva di quel mondo dove la velocità e il brand sono due fattori determinanti per volare sempre più in alto.
C’è qualcosa che gli assomiglia in modo sorprendente: l’America’s Cup, il più importante e prestigioso trofeo velistico al mondo che quest’anno si svolge ad Auckland in Nuova Zelanda con un fuso orario di +12 ore rispetto a Roma.
Accendere la TV alle 4 del mattino e restare attratti da scafi futuristici che letteralmente volano sull’acqua con due ali che sbucano dai lati, quasi è come vedere qualcosa su un altro pianeta: una nave da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione ad Auckland, citando il famoso film di Ridley Scott Blade Runner.
L’Italia c’è con la nostra Luna Rossa Prada Pirelli, barca costruita in Italia e con equipaggio al 99% italiano che sfiderà Emirates Team New Zealand per la 36° edizione della America’s Cup.
Questo trofeo ha un format molto particolare dove i potenziali sfidanti al campione in carica devono scontrarsi nelle settimane precedenti per decretare l’unico Team che dovrà partecipare alla finale per la coppa. In pratica è un’altra competizione chiamata Louis Vuitton Cup che si svolge all’interno della più importante competizione che è l’America’s Cup e che è funzionale ad essa.
Uno sforzo psico-fisico-economico incredibile per tutti gli equipaggi coinvolti in questa lunga avventura.
Luna Rossa Prada Pirelli pur con un inizio incerto durante le prime regate di qualificazione, ha stravinto la “finale” della Louis Vuitton Cup contro i britannici di Ineos UK con un secco 7-1 che dimostra che quest’anno si fa davvero sul serio e si va con fiducia all’attacco della coppa più importante per riuscire finalmente sul podio a bere dalla coppa.
Sarebbe una soddisfazione enorme per l’intero paese che ha iniziato a sognare dal 1983 con la barca Azzurra capitanata dal mitico Cino Ricci.
Arrivammo in semifinale con Azzurra ma ad ogni regata l’Italia si fermava in attesa delle notizie che in parte arrivavano il giorno dopo dalla TV e moltissime invece dai giornali che riempivano addirittura una pagina intera per le imprese storiche di questa imbarcazione e dei suoi uomini lanciati in una sfida impossibile. Gli italiani, freschi di vittoria del mondiale 1982 in Spagna, si appassionarono per uno sport che improvvisamente diventò popolare, grazie alle vittorie magiche di una barca che aveva lo stesso colore delle maglie della nazionale di calcio.
Ma torniamo ai giorni nostri: sarà un “mannaggia, mannaggia” o “tutti in piedi sul divano…Luna Rossa Prada Pirelli c’è!” ?
Noi sicuramente saremo svegli a seguire il commento di uno dei più bravi telecronisti del MotorSport che è stato scelto non a caso: Guido Meda.
Tiferemo per Luna Rossa Prada Pirelli per vivere dal divano di casa il sogno di portare a casa la coppa, regalando all’Italia una prossima edizione dell’America’s Cup di portata storica che soprattutto sarebbe una iniezione di fiducia al nostro turismo e al nostro tessuto economico, considerato che la sede della prossima sfida sarà scelta da chi vincerà la coppa quest’anno. Noi ci crediamo.
E quindi pensiamo a te Luna Rossa….perchè “nun ce sta nisciuna” come te.