Di Alison Testa. Fumone è un paesino della provincia di Frosinone di circa 2000 abitanti e che ogni anno attira numerosi visitatori appassionati di misteriose storie ed eventi che hanno del paranormale. Sicuramente il luogo più visitato è il Castello di Fumone, luogo dalle origini oscure e antichissime. Infatti è nato come fortezza militare dello stato pontificio e si narra che al suo interno siano stati murati vivi dei monaci; attualmente si possono ancora leggere numerose iscrizioni amorose dell’epoca romana.
La storia del Marchesino: nella sala dell’archivio riposa in un angolo, una piccola credenza, al suo interno è custodita una tra le storie più spaventose del castello. E’ la macabra e tragica storia del marchesino Francesco Longo che morì nel XIX secolo. Ultimo fratello dopo sette sorelle,in quanto unico figlio maschio, avrebbe avuto in eredità tutti i beni di famiglia. La tradizione vuole che le perfide sorelle, invidiose e per nulla intenzionate a perdere l’intera eredità decisero che il povero fratellino doveva morire. Lo uccisero giorno dopo giorno, in maniera atroce, ma senza lasciare tracce, mettendo cioè nella sua scodella quotidianamente piccoli pezzettini di vetro. In breve tempo comparirono i primi dolori che divennero via via più atroci sino a diventare una lenta e lunga agonia. Morì alla tenera età di cinque anni. La madre allora, straziata dalla perdita di questo suo figlio tanto atteso e amato, ordinò che le sue spoglie venissero “imbalsamate” con la cera, così come si usava con i papi, e custodite in una teca di cristallo, così che se ne potesse eternare la memoria. E così è stato. Aperto lo sportello del mobiletto, l’impressionante salma del marchesino, viene offerta alla vista, allo stupore e al raccapriccio degli ospiti del castello. Secondo una leggenda sul fantasma del Marchesino, che si tramanda di generazione in generazione tra gli abitanti di Fumone ,si narra che il castello sia infestato dal fantasma di Emilia Caetani Longhi, sembra che ogni notte la donna , con passo inquieto e riecheggiante, si rechi a trovare il figlioletto, lo prendi in braccio e inizi a dondolarlo tra nenie e lamenti. Ma pare che anche lo stesso Marchesino non abbia abbandonato il castello Longhi, e che il suo spirito dispettoso si diletti a nascondere o spostare piccoli oggetti. Inoltre, come se non bastasse, non di rado, dai sotterranei si udirebbero urla e lamenti dei fantasmi dei prigionieri, lasciati morire nei sotterranei ,la cui anima dopo la tormentata, esperienza terrena , non trovò mai pace.
Solo in un paese come Fumone è possibile respirare questa misteriosa atmosfera, la ragione potrà essere legata ai suoi mille anni di storia, ai suoi ambienti di austera eleganza, ai suoi camminamenti di ronda, alle storie e alle leggende che circondano l’antico maniero e che tutt’oggi sono ancora vive come allora.