Di Sara Scarozza . 2021 e avere paura di andare in giro da sola con il timore che possa succedere qualcosa, terrore di mettere un vestito troppo scollato, ma ancora peggio la paura di finire a convivere dentro una casa con quello che pensiamo essere I’amore della nostra vita ma in realtà poi si trasforma nel nostro peggior incubo. Molte persone non pensano ai numeri, credono che sia un fatto che avviene ogni tanto ma in realtà il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila). Le donne subiscono minacce (12,3%), sono spintonate o strattonate (11,5%), sono oggetto di schiaffi, calci, pugni e morsi (7,3%). Altre volte sono colpite con oggetti che possono fare male (6,1%). Meno frequenti le forme più gravi come il tentato strangolamento, l’ustione, il soffocamento e la minaccia o l’uso di armi. Tra le donne che hanno subìto violenze sessuali, le più diffuse sono le molestie fisiche, cioè l’essere toccate o abbracciate o baciate contro la propria volontà (15,6%), i rapporti indesiderati vissuti come violenze (4,7%), gli stupri (3%) e i tentati stupri (3,5%). Una donna non è un essere umano libero, è imprigionata nella paura, nel terrore, nel sapere di poter essere solo un oggetto per un qualsiasi passente che incontra per strada che la vede come un candidato idoneo per poter sfogare il loro desiderio sessuale. Ragazze che girano con spray al peperoncino per potersi sentire un minimo più sicure, altre addirittura vanno in giro con un coltellino svizzero, magari consapevoli di non essere mai in grado di utilizzarlo, ma il solo pensiero di averlo dentro la borsa è già una rassicurazione. Altre donne riescono a registrare un video, o semplicemente fotografare il volto del loro aggressore in modo tale che in seguito siano in grado,  trovando tutta la forza e il coraggio del mondo, di andarlo a denunciare alle autorità. Dati ancora più preoccupanti sono  le violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila), in particolare il 5,2% (855 mila) da partner attuale e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner. La maggior parte delle donne che avevano un partner violento in passato lo hanno lasciato proprio a causa delle violenza subita (68,6%). In particolare, per il 41,7% è stata la causa principale per interrompere la relazione, per il 26,8% è stato un elemento importante della decisione. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Anche le violenze fisiche (come gli schiaffi, i calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera dei partner o ex. Donne soggiogate da uomini se così possano essere definiti, che abusano di loro rendendole prive della loro vita, vuote senza un anima, con la paura di ogni cosa che le divora giorno dopo giorno. Poche sono le donne che decidono di denunciare tali aggressioni, se si è forti a sufficienza si chiamano i numeri inutili di emergenza quali la polizia e i carabinieri, istituito per queste situazioni è il numero verde 1522 per le richiesta di aiuto e sostegno per le vittime di violenza e di staIking, ci si può rivolgere alle associazioni preposte che giorno dopo giorno aumentano per combattere al fianco delle donne come degli alleati di guerra. La cosa che scalda leggermente il cuore di speranza è sapere che le donne che si trovano in situazioni estreme con degli uomini dentro casa che gli negano la libertà e vivono un incubo ad occhi aperti possono magari andare in un negozio o come già successo fare una storia su un social, dove tutto sembra andare benissimo, ma mostrando la mano in alto con il pollice piegato nel palmo, quindi piegando le altre dita verso il basso, intrappolando simbolicamente il pollice tra le dita, questo gesto silenzioso ed innocento in realtà è una richiesta silenziosa di aiuto. Un gesto più estremo è recarsi in farmacia e chiedere una mascherina 19 o 1522, basterà pronunciare questa frase al farmacista, per denunciare una violenza domestica. L’iniziativa nasce da un accordo tra i centri antiviolenza e la Federazione farmacisti. Dopo aver pronunciato la frase in codice, il farmacista fornirà alla donna informazioni utili e si attiverà per fornirle aiuto. Le donne devono urlare a pieni polmoni l’obbligo di libertà che gli viene violato giorno dopo giorno, lottare insieme, perchè solo con la forza si arriverà ad una vittoria, contro una società dove gli uomini le vedono solo come un oggetto. Stringersi insieme con tutte le loro forze per vivere una vita senza paura.