Di Simone Ferri. Esistere significa essere: questo è il diritto di ognuno, ma soprattutto è il filo conduttore di uno degli artisti più famosi in Italia in questo momento. Stiamo parlando di Achille Lauro, cantautore italiano molto apprezzato per la sua ecletticità e per i suoi brani rock. Assume le sembianze di un performer, scrive canzoni per poi portarle in scena, perché al giorno d’oggi la musica non solo si ascolta, ma si guarda anche.
Si è costruito una sua icona, fatta di stile, versatilità ed estro. Attraverso il suo timbro di voce, volutamente indolente e provocatorio, narra storie del suo vissuto, fotografie di un momento specifico della sua vita; proprio per questo i testi, intimi e diretti, nascono in modo spontaneo.
È un perfetto esempio di sperimentalismo nella scena moderna, possiede una personalità introspettiva e poliedrica: ha intrapreso un viaggio in cui rappresenta dei quadri, nei quali rappresenta tanti generi diversi, che hanno influenzato la sua sensibilità; tutto ciò sfocia nel suo ultimo album intitolato “Lauro”: è il suo testamento discografico, la sua tempesta dell’anima, coscienze in contrasto dentro una sola persona. Emerge in pieno il carattere pop rock, romantico e misterioso allo stesso tempo.
Achille si confessa mediante la sua penna, solida, sincera e precisa, senza mostrare segni di debolezza.
Le 13 tracce presenti trattano temi come l’emancipazione collettiva, le critiche al giudizio e al pregiudizio, rispettivamente la condanna e la prigione della società attuale.
I suoi pezzi, che non lasciano troppo spazio a ragionamenti, sono un manifesto dell’universo nascosto di chi non ha voce; di questo passo, il cantante supera ogni etichetta o preconcetto.
Egli canta i sogni e le delusioni della nuova generazione, fa riferimento al mondo degli incompresi e li invita esplicitamente a lasciarsi andare.
Questo progetto, così variegato, è intrinsecamente votato all’arte, concepita come una stanza vuota dove nasce un ideale.
Oggi la musica ha cambiato il modo di pensare, di interpretare la realtà e di esprimersi; ha legittimato la libertà, ma soprattutto ha aperto le porte all’individualità, che pone l’essere al centro di tutto.