Di Madalina Ilincuta. Quando una storia d’amore finisce non è mai facile per nessuno e la competitività non è di certo la soluzione: tra uomini distrutti dalla legge e donne oppresse dalla società. ’’Storia di un matrimonio’’, disponibile su Netflix, è la descrizione del rapporto tossico di Charlie, regista di teatro e Nicole, un’attrice che cerca disperatamente di uscire dall’ombra del compagno. Non vediamo romanticismo, fiori e passione ma contrariamente a quanto presuppone il titolo, questa è la storia delle conseguenze di un amore che tace sin dal primo momento, dove ci sono un’infinità di parole mai dette, dove il cuore tace sino ad implodere. E’ un rapporto di forza e ottuse motivazioni, le loro visioni non combaciano più e questo li porta a sviluppare odio e tristezza. Quanti di voi hanno genitori separati e quanti hanno vissuto in bilico tra due vite che sembrano non più destinate alla pace, dove l’amore si trasforma in una guerra di interessi e vie legali, dove non ci si sente più parte di una squadra ma ci si deve schierare e scegliere tra due grandi amori. Noah Baumbach ci proietta in una realtà che forse non avete mai vissuto, e vi fa intendere quanto doloroso può essere vivere nell’eterna indecisione, in un conflitto che sembra non avere pace: vivere metà della propria vita in una casa e l’altra metà in un’altra ancora, dove i genitori ti inculcano pensieri terribili l’uno sull’altro. Di notte si piange, ci si ricorda dei momenti spensierati e delle giornate emozionanti, le vacanze piene di sorrisi e gioia, momenti che purtroppo non trovano più riscontro nella realtà. Dov’è finita quella persona che tanto abbiamo amato, perché adesso quegli occhi trasmettono gelo e disprezzo, dov’è finita quell’anima che ci ha scombussolato lo stomaco? Chissà se è proprio vero che l’amore ha sempre una fine o può durare in eterno… Charlie e Nicole ci fanno vedere l’altra medaglia dell’amore, quella dove anche i figli passano in secondo piano perché si vuole prevalere sul rivale, è una spirale di accuse, rivendicazioni e offese. E’ la storia dei padri messi alle strette dalla giurisprudenza e delle madri che vogliono rivendicarsi e spiccare, ormai da troppo oscurate dalla figura maschile. Possiamo essere madri, lavoratrici, donne e persone dotate di una propria individualità e personalità, anche se in passato siamo state oscurate da un uomo potente che ha sempre fatto prevalere il proprio ego. Possiamo sbocciare e diventare ciò che siamo, scardinandoci da quel ruolo che la società ci ha imposto. Non siamo più ‘’la moglie di…’’ ma siamo ‘’le protagoniste della nostra vita’’. Io scelgo ogni giorno di essere la parte migliore di me stessa, non posso essere oscurata, non voglio esserlo. L’amore è una parte della mia vita, colui che amo è una stella nel mio universo, io sono tante cose. Donne di tutto il mondo, non fatevi mai opprimere dall’amore, dovete cogliere tutta la forza che c’è in voi e far esplodere le vostre potenzialità. L’uomo dev’essere lì accanto a voi, nei momenti di buio, di difficoltà, di tristezza e voi dovete essere lì per loro, ma ricordatevi che siete individui, siete uniche e insostituibili, siete donne prima di essere mogli, fidanzate o compagne. Se quel rapporto non vi rende più felici non abbiate paura, si può sempre ricominciare, partite da zero e ritrovate voi stesse. Non siate mai come vi vogliono gli altri, ma come volete voi stesse.