Di Mirko Vinci. “Sai, quando meno te lo aspetti la natura trova modi ingegnosi per scovare il nostro punto debole”. Indipendentemente dal fatto che si tratti di un amore tra due persone dello stesso sesso o meno, il capolavoro vincitore del premio oscar diretto da Luca Guadagnino vuole essere un inno e un invito per tutti i coraggiosi che decidono di intraprendere un viaggio alla scoperta di sé stessi. Disponibile su Netflix, la pellicola che ha emozionato milioni di persone in tutto il mondo plasma lo spettatore fin dai primi minuti, coinvolgendolo a pieno nei paesaggi pittoreschi e nelle musiche che accompagnano la grande storia d’amore tra due ragazzi che si scoprono l’un l’altro minuto dopo minuto. Vivere liberamente il proprio orientamento sessuale è un qualcosa che ancora oggi risulta molto difficile: ne sanno qualcosa tutte quelle persone che ogni giorno vivono sulla propria pelle violenti e beceri episodi di omofobia, dal più al meno grave. Molto importante per questa battaglia è stata senza ombra di dubbio la sensibilizzazione offerta dai media, dalla televisione e dal grande schermo che hanno dimostrato attraverso moltissime storie, vere o immaginarie, le battaglie che queste persone tendono ad affrontare quotidianamente. “Chiamami col tuo nome” è probabilmente uno dei primi film a tema lgbt a parlare il linguaggio dell’amore, eterosessuale o omosessuale che sia, senza intromissioni esterne, senza spiegazioni, senza esigere di cambiare quello che non può e non deve essere cambiato: il linguaggio universale dell’amore. Per la prima volta si ha il piacere di assistere ad una storia d’amore tra due ragazzi dello stesso sesso in cui l’unica difficoltà è quella che riguarda tutte le coppie: “durerà?”. Ed è proprio questa la domanda che affligge chiunque quando inizia a sentire le farfalle nello stomaco, spesso e volentieri rovinandosi anche momenti indelebili destinati a rimanere nella propria memoria. Avere paura è normale, sentire e provare tutto quello che si sente è normale: è un segnale che sei vivo e che stai vivendo la tua vita senza riserva. Negli ultimi minuti del film viene ricordato allo spettatore probabilmente uno dei più grandi messaggi che l’uomo possa fare proprio per vivere al cento per cento la sua vita: “Soffochiamo così tanto in noi per guarire più in fretta, così tanto che quando abbiamo trent’anni siamo già prosciugati e ogni volta che ricominciamo una nuova storia con qualcuno diamo sempre di meno… ma renderti insensibile così da proteggerti e non provare nulla… che spreco”.