Di Beatrice Ponzo. Napoletana, margherita, quattro stagioni, boscaiola, con i funghi, rucola e pachino….addirittura con la nutella. Lievitata 24, 48, 72 ore…e forse più. Accompagnata ad una birra, che sia light o rossa o scura poco importa. La trovi ovunque nel mondo: chi viene in Italia può non parlare la nostra lingua…ma una parola la sa dire …”PIZZA”. Profumo inebriante, consistenza croccante e conquista chiunque l’assaggi già dal primo morso: stiamo parlando della pizza, eccellenza italiana riconosciuta in tutto il mondo e altrettanto imitata o il più delle volte storpiata. Nonostante la sua preparazione sia alla portata di tutti, non tutti riescono a cogliere appieno quanto sia importante la cura per l’impasto e l’attenzione per i condimenti. La parola chiave è.. semplicità: la Margherita, con soli tre ingredienti, è infatti la pizza più popolare soprattutto grazie ai suoi colori che ne ricordano la provenienza. Ma cosa succede quando la cultura di un popolo “godereccio” incontra quella di un altro consumista e frenetico? E che in 180 secondi distrugge un alimento che è stato dichiarato nel 2017 “patrimonio immateriale dall’UNESCO”.

Una presunta risposta è apparsa qualche giorno fa a Roma, nei pressi di Piazza Bologna, sottoforma di distributore automatico: Mr Go Pizza, un’idea americana in grado di sfornare pizze per tutti i gusti in soli 3 minuti. Le polemiche non si sono fatte attendere a partire dalla “freschezza” quasi inesistente degli ingredienti alla cottura insufficiente dell’impasto che rovinano del tutto la degustazione di questa prelibatezza. Il risultato ricorda inevitabilmente quello di una pizza surgelata se non peggio: almeno nel forno di casa nostra la lasciamo cuocere per il tempo necessario! L’America ha solo dimostrato come 3 minuti possano bastare per uccidere la cultura di un Paese e non si disturberà a farlo ancora. Siamo davvero pronti a dire addio alla mozzarella filante, ai bordi croccanti, alla gustosa passata di pomodoro che accompagna quasi tutte le varianti? Assolutamente no! Gli italiani non tradirebbero mai la loro pizzeria di fiducia con un robot, neanche se la condisse con oro 24 carati.

L’esperimento Mr Go Pizza è bocciato sotto tutti i punti di vista ed è solo il tentativo disperato da parte di un popolo consumista di addentrarsi nella quotidianità dell’altro più tradizionale.