Di Nicoletta Carli. Violentata. Stuprata da un gruppo. Massacrata dagli stessi individui che si professavano come amici; che credeva gli volessero bene. Orrore. E se al male non c’è mai fine, questa vicenda ne è la prova: il padre della ragazza difende gli stupratori. Il ‘’grande amore’’ di una figlia tradisce e umilia il suo stesso sangue.

‘’Chiedevo aiuto, cercavo di divincolarmi. Imploravo di smettere e loro ridevano’’ racconta la vittima, mentre due ragazzi la stupravano a turno e altri tre scattavano foto, deridendola. Affermazioni tremende, scenari da brividi. Ora la coraggiosa ragazza chiede lecita giustizia. Del resto di fronte a episodi del genere chiunque dubiterebbe dell’umanità di coloro che hanno commesso quest’atroce violenza. Chiunque tranne lo stesso padre di lei, che sceglie di solidarizzare verso i violentatori della figlia. ‘’Mia figlia era ubriaca, non era in grado di capire’’ dichiara l’uomo. E poi ancora, un’altra coltellata in piena schiena da parte del padre: ‘’Sono dei bravi ragazzi, le ferite sono dovute al fatto che cercavano di portarla a casa, ma lei faceva resistenza’’. Disumano. La vittima che diventa carnefice, per mano del padre. Una ragazza che sarà costretta a portare sulla pelle per tutta la vita quella tremenda notte, ha visto la persona più cara voltargli le spalle. Non sono note le ragioni che hanno portato l’uomo ad essere solidale con gli stupratori della figlia. Ciò che è chiaro e disarmante è che siamo ancora prigionieri di una pericolosa sub cultura, che rema con estrema forza contro le donne, anche se vittime. Si tratta di credenze ben radicate in certi individui che continuano a banalizzare le violenze, provando a cercare vane giustificazioni per atti criminali. Indegna e mediocre arrampicata sugli specchi, che deve essere assolutamente fermata. Dati Istat fanno emergere che 1 milione 157 mila donne hanno subito le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila). Basta! Nessuna di queste è stata violentata per un vestito provocante, né per un bicchiere di troppo. È necessario estirpare definitivamente la nera radice che porta a giustificare e banalizzare gli stupri. Non esiste attenuante valida per le violenze sessuali! Occorre puntare il dito in massa e all’unisono contro gli stupratori, unici responsabili delle molestie. Uomini per cui le donne ancora non sono persone libere, ma solo merce per soddisfare i propri bisogni. C’è estrema necessità di fermare queste tragedie, nell’immediato.

Combattiamo contro una realtà cruda, ostile verso le donne. Una situazione in cui ancora ci troviamo a dover fronteggiare individui che non solo compiono atti animaleschi, ma cercano anche di lavarsene le mani, scaricando la colpa sulle spalle della vittima, come se niente fosse. Vile e ipocrita realtà dei fatti, che deve essere immediatamente modificata. Perché è nostro primario diritto essere libere padrone di noi stesse, non solo sulla carta ma nel concreto. Perché una violenza non solo non dovrebbe mai verificarsi, ma non dovrebbe essere in alcun modo attenuata. Chiediamo giustizia. Perché finché accadranno questi orrori e ci sarà qualcuno disposto a giustificarli, nessuna donna sarà pienamente libera.