Di Giulia Capobianco. Tolleranza irrispettosa e un silenzio detenuto. Un silenzio che urla di voler uscire fuori di sé. Un silenzio che per liberarsi da quelle insulse maschere sorridenti e quelle massicce catene avrebbe bisogno di una legge. Ma è giusto arrivare a sentire la necessità di legalizzare un valore che, in realtà, dovrebbe essere integrato e rispettato come codice etico nella nostra quotidianità?

Ci insegnano sin da bambini. Ci insegnano a sognare, a desiderare, ad amare e a conoscere. Ci insegnano a comprendere che le parole hanno un peso e a quantificare il valore di un valore, il valore del rispetto. Conosciamo il momento che precede una riflessione e la stessa riflessione che procede quelle parole. Le parole, quelle armi, che sparate all’impazzata, creano dipendenza e per alcuni nessuna via d’uscita.

Questa volta è un uomo a gridare. Un giornalista di vita che decide di non tacere, di non reprimere il pensiero sull’importanza di valori, ridotti a insulsi brandelli. Forse per non curanza, forse perché si crede nell’imbattibilità dell’uomo. Forse perché non si crede più in questi valori. La visione di un uomo è necessaria, fondamentale allo stesso modo di quella di una donna. Donna vittima di femminicidio, vittima di violenza verbale oltre che fisica. Basta un fischio ad identificarla come un oggetto. La visione di un uomo è necessaria per strappare via dalla mente di chiunque l’idea che siano tutti uguali.

L’uomo è anche protezione. Le parole del nostro giornalista di vita sforano le diverse sfaccettature dell’amore, del rispetto. Questa volta è lui a far notare che l’educazione è fondamentale. Così come sostengono le vecchie generazioni, le stesse che in alcuni casi non tollerano un abbigliamento troppo estroso. Ma l’abbigliamento non giustifica il mancato rispetto, non giustifica il mancato valore.

Anche la donna di altre culture viene ferita e privata di quel valore che ha valore. Viene fatto passare il tutto come normalità. Noi denunciamo. Lui denuncia e grida di non ammettere nessun tipo di giustificazione, sull’abbigliamento o sul modo di atteggiarsi. Le parole sono proiettili. Il rispetto è un valore. Rispettare una donna, un uomo, la propria famiglia è un valore che non dovrebbe avere bisogno di un testo legislativo per essere onorato.

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