Di Martina Di Lernia.

Cala il sipario: questo è definitivamente l’ultimo articolo che scriverò perché ho scelto di intraprendere un’altra strada, diversa da quella del giornalismo.

Sembra ieri quel pomeriggio un po’ nuvoloso in cui abbiamo dato inizio a questo corso: “disegnate quello che riuscite a capire”… ma mica avevo capito che il professore diceva sul serio! Beh, come ama definirsi lui, è un po’ atipico, non di certo il solito professore universitario che si siede dietro una cattedra; anzi, se avesse potuto in questo terribile anno, avrebbe di certo annullato anche la distanza di sicurezza.

 

Ma… partiamo dall’inizio.

 

Ho iniziato questo insolito percorso spinta da una persona a me cara, la quale mi ha consigliato di provare un’esperienza legata al giornalismo; così, all’inizio del mio primo anno, un po’ spaventata per tutti i cambiamenti che stavano avvenendo così in fretta e anche spinta dalla frenesia di voler iniziare questa nuova avventura chiamata “università”, mi sono messa alla ricerca di un corso di giornalismo da affrontare, anche perché un po’ mi aveva incuriosita: insomma, è una cosa che abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi e che spesso critichiamo e io volevo conoscerne i meccanismi.

La cosa bella è che non sono stata io a trovare questo corso ma è stato il professor Palma a trovare me: non avevo fortunatamente scelto alcun corso di giornalismo che mi proponeva il mio corso di laurea (perché sì, io vengo da Lettere, non da Scienze della comunicazione!) quando, un giorno, il professore entra durante una lezione, si siede con il suo fedele casco proprio nella mia stessa fila e attende la fine dell’ora per presentarsi; inutile dire che mi ha subito conquistata con la sua dialettica e non ho potuto fare a meno di attenderlo fuori per avere più informazioni sul suo corso. Ecco, inizia così la mia lunga esperienza con TVGNEWS.

 

TVGNEWS non è solo teoria del giornalismo ma è anche pratica, è capire cosa stai scrivendo e perché vuoi anzi DEVI scriverlo, è capire di essere contornati da tante persone che pensano e scrivono in modo diverso dal tuo; a TVGNEWS non esistono bavagli, si dicono le cose come stanno, ogni opinione conta, ogni denuncia è importante, non esiste alcun “alto là” purché non si manchi mai di rispetto, ogni domanda è preziosa e mai sciocca, ogni esperienza e\o testimonianza può aiutare qualcun’altro. Ogni articolo, ogni telegiornale, ogni commento di un film, ogni battuta in un dibattito e tutti quei “buongiorno” e “buonanotte” a TVGNEWS contano, sono fondamentali per la nostra crescita come persone, o meglio, come “giornalisti di vita” e fanno parte di questa unica e singolare esperienza.

 

E se tutto questo non dovesse bastare per convincervi che il corso vale la pena di essere frequentato, beh… il professor Palma manda a tutti dei bei film, che nonostante siano parte del percorso di formazione del corso, non sono mai sfociati nella banalità o nella noia ma anzi, soprattutto in tempo di pandemia sono stati più che apprezzati!

 

Purtroppo, causa Covid, quest’anno non ho potuto affrontare il corso come avrei voluto e come il professore, speranzoso di un anno migliore del precedente, ha presentato a tutti noi; abbiamo dovuto rinunciare a tante esperienze che il professore voleva intraprendere con noi e spesso ci siamo dovuti accontentare di fare lezione solamente online. Un vero peccato, perché si perdeva l’essenza stessa di TVGNEWS, la sua energia e tutta l’unicità del corso, tanto da non sembrare più il corso che tanto amavo frequentare in presenza. La differenza purtroppo c’era e come, ma non è colpa di nessuno, se non di questa pandemia. Auguro a chi verrà, ti poter vivere questa esperienza al 100% in presenza e di godersela così!

 

Come già detto, per me, Martina, il sipario si abbassa ma come credo di aver largamente detto, non perché il corso non mi sia piaciuto, anzi… solo, non è la strada che io desidero percorrere, non è quello che voglio fare nella vita.

Nonostante questo, porterò per sempre con me tutto ciò che il professore e le sue magnifiche assistenti, Giulia e Giovanna, hanno saputo darmi nel corso di questi mesi e custodirò tutto nel mio grande bagaglio, convinta che un giorno, forse non troppo lontano, mi tornerà utile per affrontare la realtà.

 

Infine, per concludere questo mio congedo, mi rivolgo al professore: Carpe Diem, O capitano! Mio capitano! Ci rivedremo nei corridoi di un’università piena di persone non più mozzate da una mascherina.