Di Sara Scarozza. Futuri studenti del laboratorio di redazione giornalistica, questa è una guida del corso, una sorta di manuale d’istruzione, informazioni utili per la “sopravvivenza”. Avete presente tutti quei corsi universitari con una comunicazione unidirezionale, dove il professore fa la sua classica lezione di due ore con quella spiegazione infinita che molte volte vi fa venire sonno, dove neanche 10 caffè mi possono salvare? Ecco dimenticate tutto, nulla di lontanamente simile vi aspetta. Partiamo dalle basi, sognatevi i libri giganteschi che fanno paura per la loro grandezza, qui il giornalismo si impara con le storie che racconta il professore dei suoi viaggi in zone di guerra, delle sue storie che tramanda a noi, il giornalismo per lui non sono dei concetti che vanno letti, sottolineati e poi ripetuti a memoria senza magari neanche capirli all’esame, qui si parla di giornalismo di vita, quello che vi accompagna dalla mattina alla sera, quello che si trova in ogni angolo. Sembra impossibile come cosa, ma fidatevi basta solo aprire gli occhi e rendervi conto che ogni cosa è notizia, tutto va raccontato da giornalista, bisogna rendersi conto che non bisogna subire ma essere partecipi di essa, raccontarla con tutta la nostra voce. Un laboratorio semplice dove al massimo scriverete un articolo ogni mille? Mai e poi mai. Questa è una macchina collaudata nei minimi dettagli, articoli, inchieste, telegiornali, rubriche, edizioni straordinarie, redazioni di appartenenza e quanto altro. Qui si fa sul serio, non sono cose dette tanto per dire, qui si fa il giornalismo, quello vero. Conoscete quei professori dove a mala pena sapete il loro nome e cognome, dove l’unica parola che vi siete scambiati è stato “buongiorno” o “buonasera”? Qui non avrete nulla di simile, il professore sarà un vostro compagno di viaggio, vi accompagnerà giorno dopo giorno, passo dopo passo, crescerete in un modo che neanche potete immaginare. Io ho iniziato questo corso senza sapere nulla, una povera matricola spaventata da questo ambiente immenso, con la paura di esprimere la propria opinione e idea. Sono cresciuta, ho distrutto paure, abbandonato insicurezze e conquistato esperienze bellissime. Ho iniziato il corso con le idee confuse senza sapere con certezza cosa volere nel mio futuro, adesso posso dire con estrema sicurezza che il giornalismo è la mia strada, è la professione che voglio intraprendere nel mio domani. Mi viene da dirvi un ultima cosa, una sorta di consiglio, in questo corso non abbiate paura di osare e di tirare fuori la vostra voce, fatevi sentire, fate valere le vostre idee, i vostri sentimenti, debolezze, paure e coraggio, tirate fuori voi stessi che dall’altra parte è presente un professore con due assistenti pronti ad ascoltarvi e dare il massimo per voi. Osate sempre e non tacete davanti a nulla, siate giornalisti di vita.