Di Chiara Cellitti. Eravamo abituati a gioire, ad emozionarci, ad urlare per la felicità quel “abbiamo vinto” che rimaneva strozzato in gola fino alla fine

Ci è mancato vederli sorridere e gioire, la panchina della nostra squadra era visibilmente triste: Verratti, Insigne e Jorginho delusi.

Per non parlare del pianto del nostro portiere Donnarumma che si è ritrovato a dover subire una serie di fischi reboanti o del pianto del mister Mancini. E questo lascia l’amaro in bocca. Non c’è stato nulla da fare per la nostra Italia che, imbattuta ormai da 3 anni, si ritrova a lasciare la finale di Nations League alla Spagna. A San Siro l’Italia è stata gelata solo dopo un quarto d’ora dall’inizio della partita con un gol di Ferran Torres e subito dopo a cinque minuti dalla fine del primo tempo la nostra squadra si è ritrova a combattere in 10 a causa della doppia ammonizione di Bonucci. Non c’è stato nulla da fare per i nostri azzurri che hanno subito la doppietta di Torres senza riuscire a pareggiare nonostante il gol di Pellegrini al 83’.

Una partita giocata contro con una fine prevedibile. Ma l’Italia c’è, con Chiellini che ha giocato il secondo tempo facendo da subito la differenza, con Bonucci che nonostante la sua espulsione rimane una delle colonne portanti di questa squadra, un favoloso e spaziale Chiesa sicuramente orgoglio del padre e con Pellegrini carico e motivato, un trascinatore (forse anche grazie al suo personale momento positivo con la Roma). L’Italia c’è. Ora non ci resta che attendere domenica 9 ottobre Italia-Belgio nella finale per il terzo posto all’Allianz Stadium di Torino.

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