Di Antony Abbatiello. La stagione calcistica 2020/2021 della Lazio si è chiusa con il raggiungimento dell’Europa League, risultato passato in secondo piano a causa dell’addio di Simone Inzaghi, dopo 22 anni insieme e ben 5 da allenatore, approdato a Milano sponda nerazzurra.

I tifosi biancocelesti non appena saputa la notizia del “tradimento” di Inzaghi iniziano subito a criticare allenatore e società, il presidente Lotito in primis che poche ore prima aveva annunciato l’accordo per il rinnovo contrattuale ad Inzaghi per un altra stagione, le critiche dei tifosi erano intrise di delusione e amarezza a causa dell’idea di doversi separare dopo oltre due decenni dal tecnico piacentino che può vantare tra le altre cose di essere l’uomo più titolato del club romano.

Gli animi dei tifosi vengono ben presto placati quando poche settimane dopo  viene ufficializzato l’arrivo del nuovo tecnico: “Il comandante” Maurizio Sarri accompagnato da un forte entusiasmo fra tutti i tifosi, a parlare per lui, oltre i trofei vinti negli ultimi anni ( una Europa League con il Chelsea e una Serie A con la Juventus) è la caratteristica che accompagna ogni squadra allenata dal tecnico toscano ovvero il “bel gioco” fatto di scambi rapidi dei centrocampisti, una difesa molto alta per tenere sempre sotto controllo il pallino del gioco e un attacco sostenuto da Ciro Immobile volenteroso di superare il record di gol stagionali in Serie A.

Mister Sarri dovrà però impiantare le proprie idee ai giocatori e con il passaggio da una difesa a 3 a una difesa a 4 potrebbe volerci un po’ di tempo per vedere finalmente i frutti del bel gioco, considerando anche gli inizi di stagione complicati delle nuove squadre allenate dal Comandante, ai tifosi non spetta altro che attendere la fine della stagione per tirare le somme sul nuovo tecnico e valutare quale Lazio sia migliore, se quella targata Inzaghi o quella di Sarri.

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