Di Martina Mosca. Musica ad alto volume, gente che balla, luci colorate: è solo questa la discoteca? Cosa si nasconde dietro a tutto questo divertimento?

Il concetto di discoteca è cambiato nel corso del tempo. In passato ci si andava per ballare e stare in compagnia, oggi ci si va solo quando c’è un grande evento. Inoltre tra i giovani si instaura un rapporto di competizione nel cercare di attirare l’attenzione verso il sesso opposto e per riuscirci rimediano in modo semplice alcol e droga.
Gli spacciatori sanno benissimo chi potrebbe acquistarla e mirano verso le persone più deboli che all’apparenza sembrano tutt’altro.
Chi l’acquista talvolta fa parte di una classe sociale umile che cerca di ottenere maggior notorietà in discoteca.
Sfortunatamente questo “ingrediente speciale”, la droga, può portare le persone ad assumere atteggiamenti aggressivi che causano diverbi, scontri fisici e nei peggior casi la morte.
Anche disgrazie come molestie e stupri sono all’ordine del giorno.
Le cui vittime, spesso, non riescono a denunciare perché si sentono sbagliate oppure non hanno prove sufficienti per sostenere di aver subito violenze sessuali.
Ciò porta alla paura di non essere creduti. In realtà ci vuole molto coraggio per denunciare uno stupro. E quando lo fanno, le donne sono spesso umiliate e interrogate su cosa hanno fatto o indossato per provocare l’uomo o perché si siano messe in una situazione spiacevole. L’abbigliamento non è assolutamente un invito a fare sesso. Lo stupro non è mai colpa della vittima. Le vittime meritano di essere credute, e devono ottenere il sostegno di cui hanno diritto.
Basta con questi stereotipi sulla sessualità maschile e femminile!