Di Giulia Magnante. Ennesimo caso di abuso e sfruttamento a discapito di una donna africana, per mano della mafia nigeriana a Castelvolturno.
La sfortunata è stata costretta a spogliarsi, venendo poi ripresa mentre ripeteva un giuramento che la obbligava a prostituirsi e a raccogliere denaro per il suo “padrone”; questo è uno dei tanti abusi che queste donne subiscono da parte della mafia.
Un video questo, girato come arma di ricatto nei confronti della donna, arrivata qui in Italia con l’inganno di vivere una vita migliore e di trovare un lavoro per poter mantenere la sua famiglia in Africa.
Si nota nel filmato che la ragazza lasciata nuda viene mortificata e spaventata perché cerca di coprirsi, mentre l’urlo di una voce femminile lontana le ordina di giurare che restituirà il riscatto al suo padrone lavorando come prostituta.
E sono tante altre le donne come lei che vengono inviate nei paesi arabi perché, per quanto possa sembrare strano, in Italia sarebbero state più tutelate, ma alla mafia nigeriana non interessa altro che far soldi e di conseguenza si approfittano di questa situazione.
Queste povere donne non solo vengono ingannate e ricattate, ma anche allontanate dai figli, i quali diventano direttamente “merce di scambio” per convincerle a prostituirsi.
Ma con quale coraggio si può trattare una donna in tal modo e per quale motivo bisogna toglierle la propria libertà attraverso un sudicio inganno, violando ogni diritto umano.
Non riesco ad accettare che queste persone abbiano un potere tanto forte da superare la dignità altrui e consentirgli di comandarle e giostrarle a loro piacimento; non dovrebbero esistere queste ingiustizie soprattutto nei confronti di alcune donne che sono solo alla ricerca di un futuro migliore.
Purtroppo, queste donne non possono fare altro che chiedere aiuto ed approvare momentaneamente ciò che gli viene detto, sapendo però che a quel punto non saranno mai più libere e che con quel giuramento stanno firmando la propria condanna ed in un certo senso la loro fine.