Di Luigi De Vincentis. Un campionato a due facce. Questo è stato finora il percorso della Juventus di Massimiliano Allegri in questa Serie A. Accolto in estate a furor di popolo, il tecnico si è trovato da subito ad

abbandonare l’obbiettivo scudetto. Nella prime giornate di campionato la squadra sicuramente aveva risentito dell’addio improvviso di Cristiano Ronaldo e non riusciva a trovare la quadra giusta. Il girone di andata è stato un’agonia per i tifosi bianconeri. I gol arrivavano con il contagocce e la vecchia signora raramente riusciva a tirare in porta. Morata e Kean non erano all’altezza di Ronaldo e non riuscivano ad incidere. Tantissimi sono stati i punti persi per ingenuità e la concentrazione era altalenante. La cosa che più preoccupava però erano le prestazioni e la mentalità. Prestazioni orrende, soprattutto ad inizio campionato, con la Juventus che ha perso tanti punti tra le sue mura.  La mentalità non era più quella dei giorni migliori. Piuttosto che vincere ci si accontentava di non perdere. Con l’arrivo del girone di ritorno qualcosa è cambiato nella mente dei giocatori bianconeri. Vlahovic e Zakaria sono stati portati alla corte di Allegri e da quel momento la Juventus ha iniziato a macinare gioco e risultati. Forse per tornare a lottare serviva un gladiatore come il serbo per dare forza ad una squadra abbandonata a se stessa. Ora non basta solo questo. Ora bisogna dare l’ultimo affondo. Sette punti dalla vetta in dieci partite sono relativamente tanti ma non sono impossibili da recuperare. Gli infortuni stanno complicando il cammino. La Juventus però è come una fenice. Nei momenti bui sa rinascere. Ora però nulla è perduto ma bisogna crederci, come dice il motto della vecchia signora, “Fino alla Fine”.

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