Di Alessandro Gentili.

E’ il 28 Maggio 2017 giorno che rimarrà indelebile nella mente dei tifosi giallorossi. Ultima partita di Francesco Totti, un giorno che nessuno sperava che arrivasse ma che tutti sapevano che sarebbe arrivato. Un Olimpico gremito che alla fine della partita ha dato il giusto tributo a una leggenda della Roma e del calcio italiano ultima bandiera del calcio moderno. De Rossi chiamato sempre con il nome di capitan futuro lasciò i colori giallorossi il 26 Maggio 2019 dopo 18 anni per andare a giocare in Argentina al Boca Junior dove poi andrà a chiudere la carriera il 6 Gennaio 2020 perchè il suo desiderio era quello di tornare in Italia per stare con la famiglia e studiare per diventare allenatore. Il loro ritorno in campo sarebbe magico e se avessero la possibilità di tornare a giocare e rimettersi quella maglia negli occhi dei tifosi ci sarebbe una luce nuova, quella che è mancata negli ultimi anni e che è ritornata con l’arrivo di Mourinho, ma loro sono stati l’anima della Roma degli ultimi 20 anni perché Francesco e Daniele sono come  fratelli, uno capitano e l’altro anima dello spogliatoio, un giocatore che non si tirava mai indietro perché prima di essere un grande giocatore era una grande persona e un grande tifoso. Quando Totti nella sua ultima stagione passava le partite in panchina e entrava in campo negli ultimi 20 minuti iniziava una nuova partita perchè l’innamoramento nei suo confronti era troppo grande e lo stadio si risvegliava. Nella sua ultima partita con la Roma De Rossi si abbracciò con Totti che aveva assunto le vesti di dirigente uno in tacchetti, l’altro in giacca e cravatta, un abbraccio prolungato per trattenere le lacrime, dove era racchiusa tutta la romanità di un calciatore di altri tempi che si sarebbe poi infiltrato in curva Sud con un travestimento per passare inosservato a fare il tifo come se nulla fosse. Il loro ritorno in campo con le vesti giallorosse sarà possibile solo nelle menti dei tifosi più nostalgici ma la cosa più bella sarebbe vederli nella dirigenza o sulla panchina, argomento delicato perché si mischia cuore e ragione. Per la maggior parte dei tifosi devono tornare a casa mentre c’è chi pensa che la Roma debba proseguire per la sua strada. De Rossi ha conseguito il patentino da allenatore nel 2021 e come lui stesso a dichiarato farà l’allenatore visto che il suo futuro è già tracciato anche grazie a qualche consiglio di papà Alberto che di panchine se ne intende, a differenza di un possibile posto anche per lui all’interno della dirigenza come qualcuno pensava dopo la sua esperienza in Argentina  mentre Totti aspetta la chiamata dei Friedkin, perchè nella dirigenza manca qualcuno che conosce la città di Roma e il calcio italiano e con un allenatore straniero e dirigenza straniera, qualcuno che conosce la Roma fa comodo visto che la sua ultima esperienza nella dirigenza non è stata felice e non veniva mai chiamato in causa nelle decisioni. Totti ha parlato con Pinto ma riguardo ai ragazzi che segue con la sua agenzia di procuratori, ma di un ritorno a Trigora dovrà parlare con la dirigenza. Anche solo la loro presenza a Trigoria rassicurerebbe i tifosi da chi ama la Roma, l’ha difesa e continuerà a farlo nonostante tutto

 

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